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Not My Value è un progetto di stanza a Milano che nasce da una visione trasversale: musica elettronica, performance visiva e attitudine indipendente si intrecciano in un’identità artistica fuori formato. La musica è una parte di qualcosa più ampio: un live, uno spettacolo, un’esperienza. Il collettivo a due, reduce dalla pubblicazione del primo EP dal titolo “Dream – Side A”.  si muove con naturalezza tra strumenti, visual e scenografie, costruendo una forma espressiva ibrida, che rifiuta le convenzioni e si muove ai margini dei generi. Ogni scelta – dal suono all’estetica, fino alla gestione del progetto – è autonoma e consapevole. Nessuna etichetta, nessun compromesso: solo un’idea chiara di chi si è e di cosa si vuole comunicare. Il fatto stesso di rendere il live centrale per un progetto politico oggi, più che mai, è un atto politico. La musica non si “costruisce” in studio, ma si prepara, prima di un muro di suono che si intreccia con visual studiati e le anime degli ascoltatori. 

Il loro concerto non è un insieme di brani, ma un flusso unico, continuo. Non ci sono pause, silenzi, interruzioni, spiegazioni: i pezzi si susseguono senza soluzione di continuità, dando vita a un’esperienza immersiva che cattura l’attenzione dall’inizio alla fine. Il palco, in questo caso quello del CIQ di Milano, di cui vi proponiamo una gallery, è qui un ecosistema a parte, animato anche da un piccolo robottino scenico che accompagna la band, rafforzando l’estetica glitch e post-umana che attraversa tutto il live. Luci e visual non fanno da sfondo: parlano insieme alla musica, amplificano, guidano. È uno show pensato per lasciare il segno, con una costruzione precisa e una resa emotiva potentissima.

Ciò che rende i Not My Value ancora più rilevanti è la scelta di mettere il live al centro, fin da subito. In un’epoca in cui molti artisti – anche quelli già affermati (se pensiamo, solo per fare un esempio, a Madame, che si è preparata a un live solo in vista del suo primo Sanremo)– trattano il concerto come un passaggio obbligato, qui il palco è tutto: è espressione, non solo promozione. Mentre quei molti iniziano a suonare dal vivo solo dopo essere “emersi”, loro hanno fatto il contrario: hanno costruito da zero un tour, tappa dopo tappa, senza aiuti esterni. E lo hanno fatto con coerenza, visione e coraggio. Il risultato è sotto gli occhi di chi li ha visti: non solo una band, ma un’idea di musica che mette al centro l’esperienza, la presenza e il rischio creativo.

In un panorama musicale spesso appiattito da algoritmi, hype costruiti e concerti fotocopia, i Not My Value rappresentano una piccola rivoluzione che parte dall’underground. Un progetto che non chiede il permesso, ma si prende lo spazio. Che non rincorre l’industria, ma propone un’alternativa concreta, radicale, necessaria. Ed è proprio da queste crepe, da queste scelte ostinate e visionarie, che può nascere qualcosa di nuovo.

 

 

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