NewMusicThursday – Nöctæ: metal contemporaneo made in Italy che ha conquistato l’oriente – La nostra intervista alla band.
Negli ultimi anni, il metal, soprattutto quello definibile come alternativo, sta fortemente tornando alla ribalta. Lo sanno bene i fan dei Bad Omens e quelli dei Falling In Reverse (questi ultimi protagonisti di un recente show che ha riempito – a sorpresa per molti ma non per chi “mastica” certe sonorità e conosce l’andamento della scena – l’Unipol Forum di Milano). Nomi stranieri che si stanno facendo largo a forza di breakdown devastanti, ritornelli super catchy, growl, contaminazioni rap e trap e un’immagine decisamente accattivante. Anche in Italia le teste si stanno rialzando e iniziano a farsi notare realtà nostrane che nulla hanno da invidiare alle formazioni americane o inglesi. Tra queste, i romani Nöctæ, che hanno recentemente concluso un tour in Giappone e Taiwan in club e festival da tutto esaurito. Forse, in questo clima globale, è più facile muoversi oltre i confini nazionali, ma i Nöctæ vogliano che le loro sonorità siano riconosciute ed apprezzate anche in casa. Il 13 dicembre, quindi, suoneranno all’Alibi di Roma, e noi li abbiamo incontrati per parlare di questo appuntamento live e di molto altro.
1 – Ciao ragazzi e benvenuti! Rompiamo subito il ghiaccio: quando, dove e soprattutto perché nascono i Nöctæ.
Grazie a voi per l’accoglienza. Nöctæ nasce nei pressi delle mura Vaticane nel 2018 dalla nostra necessità (Eloy e Daniele n.d.r) di recuperare un contatto diretto con la creazione della musica, dal momento in cui entrambi i nostri progetti perirono per cause di forza maggiore (Beyond The Fallen, Shiny Black Anthem)… La vita “profana” in un certo senso, dopo un certo scorrere, ci lasciava ancora incompleti ed in un certo senso insoddisfatti. Per questo motivo entrambi sapevamo che presto o tardi, avremmo dovuto recuperare questa vecchia gloria: potendola finalmente condividere in un unico progetto, dissotterrando dalla tomba in cui l’avevamo seppellita, la cosiddetta “Cetra della Musica”. Per questa ragione, Nöctæ nasce inizialmente come duo project in studio, che subito dopo portiamo anche fuori in quelli che definirei “proto-live” con degli showcase in cui una vera voce, un vero basso Thunderbird e delle backing tracks per batteria, chitarra ed elettronica mostrano il nostro nuovo concept musicale alle persone in questa fase iniziale. Poi arriva la falce del Covid-19 e si torna di prepotenza in studio. Nascosti dalla luce del sole, ma non per questo meno attivi.
2 – Indiscutibilmente una band dal sapore internazionale. Chi sono i vostri punti di riferimento? Gli artisti che hanno contribuito alla genesi del vostro sound e della vostra immagine accattivante.
Entrambi nati nel 1988 (anno GRANDIOSO a cui dedicheremo il nostro primo EP) cresciamo negli anni ’90 in cui gli ultimi colpi di coda della scena sleazy ed hard rock americana danno i natali ad una delle opere più incredibili dei Guns ‘n Roses: Use Your Illusion I e II. Ma in quegli anni nulla era scollegato: Dalla cultura libraria, al cinema ed alla musica tutto aveva un filo conduttore. Ed il nostro affondava nella ribellione e nella volontà di potenza. Ecco come il T-1000 (Robert Patrick) di Terminator 2 (1991, James Cameron) è a quel tempo il fratello (Richard Patrick / Filter) del chitarrista della nostra band di riferimento, Nine Inch Nails. Band capitanata dal genio Trent Reznor, che con la sua Nothing Records, produce uno dei nostri gran ierofanti di sempre: il Reverendo Marilyn Manson. Da questa triade, la cultura musicale più ricca, trasversale e “rovente”.
Dalla teatralità operistica e dirompente di Aerosmith, le modalità innovative ed iconoclastiche dei Mötley Crüe, l’autunno dell’anima contenuto nell’opera degli Smashing Pumpkins, e tanti altri acts ancora che hanno costruito in noi la voglia di consegnare a noi stessi ed al mondo intero un sogno. E poi arriva Samuele, il nostro batterista… Più giovane di noi, ci consegna i breakdown del metalcore e la sfacciataggine devastante degli Slipknot. Meglio di così!
3 – Emo, dark, metal, elettronica: come queste sfaccettature convivono in voi?
Crediamo fortemente in quella che i Linkin Park definivano nel loro primo album-manifesto, la “Hybrid Theory”. L’evoluzione musicale deriva assolutamente dalle contaminazioni e dalla capacità di leggere il tempo che viviamo e quello che seguirà nelle decadi a venire, riproponendolo in una forma trascesa che diviene arte. Negli ultimi anni, uno dei fenomeni che più mi è interessato nel panorama musicale internazionale è stato Ghostemane, soprattutto nei suoi primi dischi. Nessuno aveva mai osato scrivere Trap / Cloud-Rap contaminandola con suoni ed amtosfere metal / industrial / goth. Il risultato è stato assolutamente contemporaneo ai giorni nostri, accattivante ed efficace. Apprezzo anche le sue ultime cose che sono dichiaratamente Industrial Rock/Metal. Ma sfortunatamente, sono state fatte meglio e trent’anni prima, da Trent Reznor & Co.
Quello che cerchiamo di fare noi, con uno sforzo non da poco, ve lo possiamo assicurare, è di consegnare una nuova visione in cui la “vecchia via” si è unita alla nuova. La fiaccola di quel fuoco alchemico blu che non brucia, deve continuare ad ardere e noi stiamo solamente tentando di essere dei tedofori alla consegna di una fiamma che non si dovrà mai spegnere. Citando Lucrezio: “Et qui quasi cursores vitai lampada tradunt”, descrivendo quel passaggio vitale di questa fiaccola che deve correre da generazione a generazione.
4 – Arriviamo al punto forte di questa chiacchierata: dopo un tour in oriente – vi siete esibiti a Taiwan e in Giappone con ottimi riscontri di pubblico – siete ora pronti e carichi per suonare il 13 dicembre a casa vostra, Roma. Come state preparando lo show?
L’esperienza 2023-24 dei tour asiatici capitanati dalla BIJRecords è stata incredibile e ci ha aperto a nuove frontiere, nuove culture e nuovi modi di sentire la musica. Per quanto in molti aspetti sia a livello sociale, tecnologico che scientifico siano avanti anni luce a noi, in particolari nicchie dell’espressione esistenziale ancora conservano un modo ancestrale, quasi tribale di sentire e riunirsi attorno alla musica, soprattutto live. Questa esperienza ci ha dato modo di esprimerci al punto da scoprire il nostro enorme potenziale come “Festival Band”. Insomma: Più grande il palco, più grande lo show. Ora, siamo felicissimi di poter condensare tutto questo, distillandolo e riportandolo nella prestigiosa cornice della “Habitual Clubbing Night” dell’Alibi Club, venue romana conosciuta da decadi, che ci darà modo di poter esprimere il nostro show a trecentosessanta. Tutto quello che veicoliamo in termini di spettacolo può essere espresso, a cominciare dalle go-go dancers di supporto, onstage props, proiezioni video live su ledwall e tanto altro ancora. Ogni tanto più che una band, sembriamo uno studio cinematografico anziché un’officina di fabbri. Cosa, quest’ultima, che mi pare essere estremamente metal, non trovate?
5 – In più presenterete il vostro nuovo singolo “Morningstar”… cosa dobbiamo aspettarci da questa canzone?
Per noi è un ulteriore modo di andare a fondo in quello che vogliamo essere e trasmettere. L’effort di Samuele profuso in studio da Becko nelle sessioni di registrazione e la coesione raggiunta dal nostro trio, (che oggi chiamiamo Triumvirato) ha raggiunto dei livelli di sintonia e di sinergia mai visti prima. Morningstar è una canzone che dal punto di vista lirico di per sé, si esprime su diversi livelli ed ha molteplici chiavi di lettura. Fa parte di un’opera più grande che vedrà il suo completamento più avanti (per ora non vogliamo anticipare più di tanto…) ma che per la prima volta in Nöctæ vede la luce dell’Amore e della Speranza, in un tempo in cui questi due ingredienti sembrerebbero mancare un po’ ovunque, sulla superficie del nostro splendido, seppur martoriato pianeta. La ricetta per risolvere ogni conflitto è l’Amor che move il sole e tutte le altre stelle. Compresa quella del Mattino.
6 – Ultime righe che vogliamo lasciare totalmente a voi: concludete in pieno stile Nöctæ!
Intanto ringraziamo voi tutti, redazione e lettori per aver letto ciò che avevamo da dire in questa sede. Il nostro è un cammino ad escalation e stiamo cercando di dare sempre di più, ogni volta di più e chissà tutto questo un giorno dove porterà. Non è detto che data la direzione che stiamo prendendo, qualcuno ne possa uscire necessariamente vivo (LOL). Tuttavia per la grandezza, la rivalsa e la consegna della Luce (opera che un certo Morningstar come Prometheus si sono prodigati a compiere) direi che ne vale assolutamente la pena. Per arrivare ad una radiosa alba, è necessario attraversare una furiosa ed oscura Nöctæ.