Con il loro quarto singolo, “LAURA PALMER”, i LEHAVRE confermano ancora una volta di essere una delle realtà più interessanti del panorama rock indipendente italiano. Il brano, uscito il 27 giugno, è una scarica d’adrenalina dal primo all’ultimo secondo: riff graffianti, un basso pulsante e una voce che trasuda urgenza emotiva. Il tutto avvolto in un’atmosfera da serie TV, che trasforma la fine di una storia d’amore in un episodio diretto da David Lynch.
Il titolo è un omaggio diretto alla protagonista dell’iconica serie “Twin Peaks”, e il brano gioca abilmente con riferimenti alla cultura pop degli anni ’90, evocando quella sensazione straniante e affascinante che ha reso celebre la serie. Ma i LEHAVRE non si fermano alla citazione: trasformano il mito di Laura Palmer in una metafora potente e personale, raccontando il disfacimento di un amore come se fosse una trama misteriosa da risolvere.
La produzione è solida e curata, merito della direzione artistica di Massimo De Vita (Blindur) e della mano esperta di Paolo Alberta al mix e mastering – un nome che parla da sé per chi conosce il rock italiano degli ultimi vent’anni. Il suono è pieno, dinamico, con una cura certosina per gli equilibri tra strumenti e voce.
Il brano non si limita a raccontare, ma coinvolge: è impossibile non battere il piede o scuotere la testa, trascinati da una sezione ritmica che incalza e non lascia respiro. Una vera esplosione di energia.
Con “LAURA PALMER”, i LEHAVRE si confermano una band coerente ma mai ripetitiva, capace di rinnovarsi ad ogni uscita senza perdere la propria identità. Un pezzo che farà felici i nostalgici dei ’90 e i fan del rock più viscerale, ma anche chi cerca nella musica una narrazione nuova, capace di mischiare fiction e realtà, cuore e chitarre.
In conclusione: un singolo che si ascolta a tutto volume, con gli occhi chiusi e la mente immersa in una puntata della serie più strana della nostra vita.
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