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Torna l’amore a far parlare i nuovi poeti, le nuove canzoni, il nuovo pop. JONIO lo sa bene e ci regala “LA LUNA (Eppure son fermo)”, canzone digitale, liquida ma decisamente umana e fragile di sensazioni. Tanto spesso la nuova scena italiana è connubio, incontro e scontro tra queste due dimensioni apparentemente così distanti: la macchina e l’uomo. Il suono di Jonio deriva dal futuro, dentro cui l’uomo e le sue fragilità, l’amore e le sue contraddizioni non smettono mai di esistere, guidare e contaminare.

Ascolta LA LUNA (Eppure son fermo) su YouTube


Il pop digitale spesso punta sull’immediatezza, mentre la musica acustica evoca intimità: come si può bilanciare questi due aspetti per creare un’esperienza d’ascolto profonda?

Il bilanciamento tra i due è possibile creando arrangiamenti che combinino elementi elettronici con strumenti acustici in modo sapiente. L’immediatezza può essere data da una melodia orecchiabile e da una produzione pulita e moderna, mentre l’intimità può essere creata utilizzando elementi acustici, come una voce calda e strumenti dal suono organico, oppure attraverso un arrangiamento che privilegi lo spazio e la dinamica.
Le due cose possono coesistere se utilizzate nei punti giusti e nel modo giusto. L’obiettivo è creare un’esperienza d’ascolto che catturi immediatamente l’attenzione, ma che allo stesso tempo inviti all’ascolto ripetuto, svelando sfumature e dettagli più profondi ad ogni riproduzione.


In che modo la tecnologia sta influenzando il modo in cui i cantautori contemporanei esplorano emozioni universali come l’amore e l’incertezza?

Sicuramente la tecnologia oggi offre ai cantautori nuove possibilità: software di produzione musicale avanzati permettono una maggiore sperimentazione sonora, creando texture capaci di esprimere sfumature emotive complesse.
Nel caso di LA LUNA, per esempio, sono stati utilizzati effetti e campionamenti ben studiati per creare paesaggi sonori che rimandano all’atmosfera onirica e misteriosa del brano.
Inoltre, le piattaforme digitali e i social media sono ormai diventati uno strumento fondamentale per creare una connessione più diretta con il pubblico. Tuttavia, la tecnologia non sostituisce l’autenticità dell’espressione artistica: la capacità di comunicare agli altri riflessioni personali e tradurre emozioni universali in musica rimane una prerogativa dell’artista.


Il minimalismo sonoro può essere una risposta alla complessità della produzione pop odierna? Cosa offre in più rispetto a brani più stratificati?

Sì, il minimalismo sonoro può essere interpretato come una risposta alla “sovra-produzione” del pop contemporaneo, perché offre una maggiore chiarezza, permettendo all’ascoltatore di focalizzarsi sull’essenza del contenuto. La domanda da porsi è se un brano sia in grado di funzionare anche senza un arrangiamento “carico”.
Sono dell’avviso che una buona produzione debba essere sempre al servizio del testo, della melodia e del messaggio che si vuole trasmettere, e mai il contrario, come un vestito cucito perfettamente addosso.

In quest’ottica, il minimalismo sonoro offre un’esperienza d’ascolto più intima e riflessiva. Tuttavia, questo dipende da ciò che il brano “richiede” intrinsecamente. La semplicità non significa povertà espressiva, ma un’attenta scelta di elementi essenziali capaci di trasmettere un impatto emotivo profondo.
Altri brani, invece, possono aver bisogno di “un vestito più stratificato ed elaborato” per funzionare; l’importante è saper dosare sapientemente ogni elemento.


Quanto è importante mantenere uno stile personale e radicato, come quello di Jonio, in un panorama musicale spesso dominato da tendenze globali?

Per me, intraprendere questo percorso artistico è stato fondamentale, perché la musica rappresenta un modo per esprimere quotidianamente una parte di me. Non mi interessa creare un prodotto che si adatti a tutti o che segua le mode del momento.

Naturalmente, raggiungere un pubblico più vasto è un desiderio comune tra gli artisti, ma se si perde di vista la propria motivazione iniziale per fare musica, si rischia di diventare un’anonima voce tra tante. In questo contesto, mantenere uno stile personale è essenziale per costruire un’identità artistica unica e riconoscibile, una vera e propria “firma” che distingue l’artista nella massa.

Per me, autenticità e coerenza stilistica sono valori fondamentali per ritagliarmi un posto, anche se piccolo, in questo vasto panorama musicale.

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