Con HUMUS, Alberto Giovinazzo firma un disco intenso e viscerale, un viaggio sonoro che affonda nelle profondità dell’esistenza umana per restituirne la ciclicità, tra dissoluzione e rinascita. Il titolo stesso è una dichiarazione d’intenti: come l’humus nella natura trasforma la decomposizione in nuova fertilità, così l’album racconta il delicato equilibrio tra smarrimento e rigenerazione, tra fragilità e forza interiore.
Le tracce si snodano in un dialogo costante tra luci e ombre, esplorando il dolore non come fine ma come motore di cambiamento. Le melodie avvolgenti e i testi carichi di profondità poetica amplificano questa tensione, restituendo un’esperienza sonora capace di toccare corde intime e universali. HUMUS è un disco che celebra la resilienza umana, trasformando ogni caduta in possibilità di rinascita.
“Humus” è un titolo che richiama un concetto di trasformazione ciclica, dove morte e rinascita si intrecciano in un processo naturale e inevitabile. Come hai tradotto questo principio nella costruzione sonora del disco? Hai scelto strumenti o tecniche particolari per evocare questa metamorfosi musicale?
Molti brani all’interno del disco si rifanno a sonorità evocative che ben traducono questo binomio tra morte e rinascita presente in “HUMUS”. L’epicità di alcuni arrangiamenti e l’utilizzo di strumenti particolari suscitano numerosi riferimenti al tema di base del disco.
“Anush” è l’unico brano d’amore presente nell’album, ma non racconta una storia tradizionale, bensì un amore breve e libero, che si consuma senza vincoli. In un panorama musicale spesso caratterizzato da narrazioni romantiche più convenzionali, cosa ti ha spinto a raccontare l’amore in questa forma? Pensi che l’effimerità possa avere una forza emotiva maggiore della durata?
La visione che mi piacerebbe sottolineare dietro “Anush” è l’importanza della qualità del tempo e non della sua durata. La giovane donna protagonista del brano in un periodo temporale molto ristretto si affaccia alla vita come non mai, avendo la possibilità di accedere ad opportunità impensabili per il contesto culturale nel quale è nata. Penso pertanto che cambiare positivamente la vita di una persona in poco tempo non sia un dato effimero, bensì una magia sostanziale che prima era impensabile.
La tua ricerca sonora si ispira all’elettronica francese e nord-europea, dando a “Anush” un’identità sonora ben precisa. Quali riferimenti ti hanno guidato in questa direzione e come hai lavorato con Roberto Cannizzaro per raggiungere un equilibrio tra elettronica e strumenti acustici come la fisarmonica?
Ero alla ricerca di una sonorità contemporanea che mi riportasse fisicamente nel luogo che fa da sfondo al tema del brano, ovvero la città di Berlino, e questo è stato possibile grazie all’elettronica del nord Europa. Il lavoro con Cannizzaro ha visto numerose controversie, ma spero che il risultato sia stato apprezzato dagli ascoltatori. Sono stati numerosi i compromessi che ho dovuto accettare ma alla fine posso ritenermi soddisfatto del lavoro che personalmente ho svolto.
Nel lyric video di “Anush” hai scelto di rinunciare a una narrazione lineare per dare spazio a un’esperienza visiva più astratta ed evocativa. Quanto è importante per te l’aspetto visivo nella musica? Pensi che oggi l’estetica digitale possa influenzare la percezione stessa di una canzone, al pari dell’arrangiamento o del testo?
Viviamo in un tempo scandito dall’estetica e dalla qualità dei contenuti, quindi è estremamente importante presentarsi al pubblico nel migliore dei modi. L’immagine visiva in generale è sempre un elemento aggiuntivo per la comunicazione di un messaggio e penso che oggi un buon prodotto visivo abbiamo quasi la stessa importanza di un buon testo e un buon arrangiamento.
Il concept di “Humus” esplora la fragilità umana e la forza della rinascita, temi profondamente esistenziali. Se dovessi immaginare un’evoluzione futura di questo percorso musicale e tematico, verso quali territori ti piacerebbe spingerti? Hai già in mente nuovi elementi che vorresti approfondire nei tuoi prossimi lavori?
Sono numerosi i temi ai quali sto già lavorando per dei progetti futuri, per il momento sono solo idee, ma chissà quale di queste si trasformerà poi in musica… intanto vi invito a seguirmi per le prossime novità relative a questo progetto musicale!