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I Magazzeno sono una band che non si prende troppo sul serio, ma al contempo affronta temi profondi e attuali. Il loro sound, una miscela di ironia, funk, parolacce e riflessioni sociali, riesce a far ballare anche i pensieri più amari, come dimostra il loro singolo più famoso: “Milano è pieno di figa”. Un brano che, con il suo spirito provocatorio, racconta la vita notturna milanese e, sotto la superficie della risata, nasconde una critica sociale profonda.

Abbiamo incontrato il gruppo per scoprire di più sulla loro visione musicale, il loro approccio alla provocazione e come, in un mondo che corre e si dimentica, la musica possa ancora essere uno spazio di verità e divertimento. Ecco cosa ci hanno raccontato in questa intervista esclusiva.


1. “Milano è pieno di figa” è un titolo che non si dimentica. Quanto vi siete divertiti a scrivere questo brano e quanto, invece, c’è di vero disagio sotto la superficie della risata?

“Una risata che vi seppellirà. È un brano che porta gioia a chi lo ascolta e chi lo suona, nato in una di quelle seratacce in giro per Milano con i chitarrini, qualche bottiglia e gli amici. Il testo della canzone è stato poi completato durante i concerti con i nostri amici e anche sconosciuti che hanno iniziato a cantarla, prima che fosse ancora scritta. La musica deve portare felicità per tutte quelle anime libere in cerca di divertimento. Nella canzone si parla anche dei cambiamenti, dei locali che scompaiono, della gente costretta a lasciare Milano perché gli hanno alzato l’affitto, ma non bisogna essere preoccupati, tutto cambia e noi, nel frattempo, balliamo.”


2. Ironia, funk, parolacce e riflessione sociale: è un mix che funziona perché vi rispecchia in pieno. Ma c’è mai stato un momento in cui avete pensato: “Forse stavolta abbiamo esagerato”?

“Ballare freeballing sul palco di Zelig è sicuramente stato qualcosa che potrebbe essere considerato esagerato, ma numerosi studi hanno recentemente dimostrato che andare in giro senza intimo ci rende più felici e migliora la circolazione vascolare. I Magazzeno non cercano la provocazione, ci esprimiamo utilizzando lo stesso linguaggio usato a tavola con la famiglia, in ufficio e per strada e, anzi, è ridicolo che le persone si sentano imbarazzate. I rapper famosi, che si rivolgono a ragazzini di 13 anni, usano un linguaggio sudicio con immagini di violenza, ignoranza e sessismo, nemmeno giustificati dal messaggio dei brani, e questo va bene? Mi fa ridere che se diciamo ‘figa’, senza esibire pistole e qualche catena d’oro, tutti si imbarazzano.”


3. Siete una band che riesce a far ballare anche i pensieri più amari. In un mondo che corre, si spaventa e poi si scorda, pensate che la musica possa ancora essere uno spazio di verità (oltre che di festa)?

“In un mondo sempre più disconnesso, con le nuove generazioni che guardano con preoccupazione al futuro, sembra che anche la musica moderna abbia perso la sua originaria funzione di unire le persone e portare gioia. Abbiamo una vocazione per il divertimento e la nostra musica, i nostri concerti vogliono allontanarci dai pensieri quotidiani e lanciarci in un universo di gioia, perché ballare e cantare sono le migliori medicine che abbiamo a disposizione.”


4. Milano vi ha adottati, e voi l’avete raccontata con amore e sarcasmo. Ma se doveste incidere una nuova frase sull’asfalto della Darsena, cosa scrivereste oggi per rappresentare davvero la città?

“Ci sono molte scritte che portano il nostro nome incise sulla Darsena con i tappi di bottiglia incastrati nell’asfalto. È bello vedere le persone leggere ogni lettera e domandarsi ad alta voce: ‘M A G A Z Z E N O ???’ e poi i bambini ci giocano e saltano lungo la scritta. Mentre la città riempie ogni spazio libero con edifici in vetrocemento, lo spirito è ancora vivo! Milano è piena di vita e ti permette di incontrare tutto il mondo, con artisti, professionisti e avventurieri che si ritrovano, senza apparente motivo, pressati nello stesso vagone della metropolitana o seduti in tavolini a bere uno sbagliato. Un messaggio per Milano potrebbe essere ‘Scambiatevi un gesto di pace’, che sia un saluto, un abbraccio, un bacio o anche un rapporto sessuale. Ipnotizzati dal cellulare, reduci da una pandemia fantascientifica, abbiamo più che mai necessità di ritrovare la gioia nei rapporti umani diretti, non filtrati da schermi o messaggini con emoticon.”

I Magazzeno continuano a portare la loro energia unica sul palco, unendo alle provocazioni ironiche riflessioni sociali e un sound che, tra funk e rock, non lascia mai indifferenti. Se non li avete ancora visti dal vivo, non perdete l’occasione di farlo: preparatevi a ballare e a riflettere insieme a loro.

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