Nel suo nuovo brano “Brivido,” Sedici esplora la dicotomia tra la sicurezza della routine e l’emozione del caos. Un viaggio che parla a tutti noi e che l’artista racconta in questa intervista esclusiva, in cui svela come la città di Roma e la sua energia abbiano plasmato la sua musica e il suo modo di vivere.
Il caos ci spinge fuori dalla nostra zona di comfort? O è la routine a darci la forza di cambiare?
Penso che sia un mix di entrambe le cose. Il caos ti spinge fuori dalla tua comfort zone e ti obbliga a reagire, come un’onda che ti travolge: o impari a nuotare o ti lasci trascinare. Ma anche la routine ha il suo peso. È proprio quando senti il peso della monotonia che scatta quella voglia di cambiare. “Brivido” parla di questo contrasto: il bisogno di stabilità e, al contempo, la ricerca di qualcosa che ti scuota.
Roma è una presenza costante nella tua musica. Che significato ha per te?
Roma è casa, ma è anche un luogo che mi stanca e mi stimola allo stesso tempo. Spesso racconto il suo caos, le strade affollate e il traffico, ma anche i momenti più belli e intensi che mi ha regalato. Scrivere qui significa lasciarsi influenzare dai suoi rumori, dalle persone che incroci, dagli sguardi furtivi sulla metro. Roma è un’ispirazione continua e mi spinge a esplorare, a perdermi e a ritrovarmi.
Qual è stato il tuo percorso dal confinare la scrittura tra le mura della tua stanza al condividerla pubblicamente?
È stato un salto nel vuoto: enorme e inaspettato, quasi impensabile per la me di 16 anni, che era insicura e timida. Mettere le mie emozioni su carta è sempre stato un rifugio sicuro e trovare il coraggio di condividerle con il pubblico è stato un passo enorme. La parte più difficile è stata credere in me stessa e superare le insicurezze che, a volte, mi tengono ancora a terra. Tuttavia, vedere le persone rispecchiarsi nei miei testi e sapere che le mie parole riescono a toccare l’anima mi dà la forza di continuare. La connessione con gli altri è la cosa più preziosa che ho.
Ci sono momenti in cui il tuo “brivido” si manifesta in modo particolare?
Le abitudini sono rassicuranti e io ne ho bisogno per sentirmi stabile, ma allo stesso tempo cerco quei momenti che mi sorprendano e mi facciano sentire viva. Scrivo per trovare questo equilibrio tra caos e calma, tra restare e andarsene. Un esempio che rappresenta bene questo brivido sono le serate in cui esco senza programmi e mi ritrovo a guardare le stelle su un tetto o a vivere la magia di Trastevere di notte. O quella volta in cui ho preso un treno per Napoli senza pensarci troppo, per staccare, respirare un’aria nuova e perdermi nei vicoli di una città sconosciuta. Amo viaggiare e quei momenti di rottura della routine sono un promemoria di quanto sia bello lasciarsi andare. E credo che la mia musica cerchi proprio di trasmettere questo: il brivido di ritrovare se stessi nell’imprevisto, di scoprire che anche nel caos puoi trovare il tuo equilibrio.