Nel buio della notte e tra le luci intermittenti della pista da ballo si nascondono incontri, sensazioni e storie da raccontare. È questo l’universo evocato dal nuovo singolo di In.Visible, “I’m Not Sorry”, che ci conduce in un viaggio tra situazioni notturne, albe e tramonti. Abbiamo incontrato l’artista per scoprire i retroscena di questo brano e il suo legame con la scena disco e nu disco contemporanea.
“I’m not sorry” racconta di incontri notturni e di un dancefloor che non dorme mai. Quanto c’è di autobiografico in queste immagini?
“Uh… molto direi. È un po’ il racconto della mia vita: incontri, situazioni, chiacchiere, lunghe corse notturne, balli a notte fonda, albe, tramonti. È uno sguardo poetico e melanconico su questo caleidoscopio che mi accompagna da 35 anni di carriera ormai”
Il brano ha un groove coinvolgente: è stato difficile trovare la giusta combinazione di suoni?
“No. Cerco di affidarmi al mio intuito, alla conoscenza della storia della musica, alla profondità negli ascolti. L’importante è avere un’idea coinvolgente, poi il resto che ne scaturisce è una piacevole conseguenza”
Collabori con figure provenienti da mondi diversi, come Virginiana Miller e Clan of Xymox. Cosa ti affascina di più di queste collaborazioni?
“Direi la capacità di rapportarsi con persone che hanno estrazioni e culture differenti e confrontarsi su un piano che va bene oltre la parola ma che viaggia su delle frequenze che ci accomunano che sono la passione, la libertà espressiva e la continua necessità di mettersi in discussione come artisti.”
La scena disco e nu disco sembra in grande fermento: dove pensi si stia dirigendo?
“Credo che ci sia stata un’evoluzione negli ultimi 15 anni che sta speziando molto l’universo nu disco che, partendo dai dettati della scena late 70s e rimodulandosi a fine 90–inizio 2000 con il french touch, sta spostando l’attenzione verso tendenze come il British funk, il soultronic, la musica digitale e sintetica. In questo senso figure come kaytranada, 7atriel Y paco amoroso, Stacy NKR stanno offrendo nuova chiave di lettura allo stile, contaminandolo.”
Nei tuoi lavori spesso c’è un senso di malinconia che convive con la voglia di ballare. È un contrasto che cerchi appositamente?
“Credo che sia un equilibrio mio personale. Luci ed ombre, senza timori nel mostrarsi tra fragilità, sfrontatezza ed umanità”
Hai in mente un videoclip per “I’m Not Sorry”? Puoi darci qualche anticipazione?
“Sì, certamente. Finora ho solo abbozzato delle idee e capire quando e dove incastrare delle disponibilità con le persone con le quali vorrei collaborare per realizzarlo.”