“In Tiemp’ (On Time)” è il primo EP della cantautrice DINìCHE (Veronica Di Nocera), disponibile ovunque dal 17 gennaio. Composto da cinque brani sperimentali in italiano, inglese e napoletano, il progetto racconta un viaggio personale e intimo, incorniciato da una Napoli inedita e affascinante. Abbiamo parlato con DINìCHE per scoprire il cuore di questo lavoro.
Qual è stata l’ispirazione principale dietro la creazione di “In Tiemp’ (On Time)”?
Mi sono lasciata ispirare dal mio vissuto, dai colori della mia città e dalla voglia di divertirmi, facendo musica.
Come sei arrivata alla scelta di utilizzare tre lingue diverse nell’EP?
Quando ho scritto questi brani, mi sono concessa la libertà di non seguire schemi. Cantavo un po’ in napoletano, un po’ in inglese, perché sono lingue che, in qualche modo, per me si somigliano. Nonostante molti abbiano giudicato folle questa scelta, ho capito che fosse la direzione giusta.
Quali sfide hai incontrato nel processo di scrittura e produzione dei brani?
La sfida più grande è stata lasciarmi andare e mettere al centro me stessa. Grazie al mio produttore Stefano Bruno, ho dato sfogo alla creatività e trovato la mia identità artistica.
Puoi raccontarci come Napoli ha influenzato la tua musica in questo progetto?
Napoli è una città che ti travolge e ti lega per sempre ai suoi scorci, al suo mare e alla sua anima. Non potevo non scrivere con un inchiostro che, azzardando, mi scorre nelle vene.
Hai descritto l’amore come filo conduttore dell’EP. Come definiresti il “tuo” amore?
L’amore che descrivo è liquido, declinato in tanti modi: in Nisida è un amore mai nato, in Sospesi è rivolto verso sé stessi, in Stanca diventa apatia. Attualmente, il mio amore è rivolto a me stessa e a questo progetto.
Qual è stato il contributo di Stefano Bruno nella produzione dell’EP?
Stefano è stato essenziale. Quando si trova un produttore con cui si è in sintonia, bisogna tenerlo stretto. Grazie a lui, alcuni brani sono stati completati in meno di un giorno.
Come hai deciso di integrare le sonorità elettroniche con le tue radici campane?
Non è stata una scelta, ma una necessità. Alcuni concetti profondi richiedono il napoletano per essere espressi al meglio, e l’elettronica è stata il mezzo ideale per dar loro forma.
Ogni brano ha una storia unica. Quale pezzo è stato il più difficile da completare e perché?
Nisida è stato il più complesso. Ho cambiato il ritornello più volte, rischiando di perdere la canzone, ma alla fine è andato tutto per il verso giusto.
Hai detto che il progetto parla dell’accettazione di se stessi: come hai vissuto questa evoluzione personale?
Non è stato semplice, e tutt’ora non posso dire di essermi accettata completamente. Vivere in questa società è complesso, ma questo EP mi ha permesso di esplorare me stessa.
C’è un brano che ritieni particolarmente rappresentativo del tuo percorso artistico?
Sicuramente Santa Chiara. È il brano che ha dato origine all’intero EP.
Parteciperai alla prossima edizione del MEI: quali sono le tue aspettative?
Il MEI è un sogno che mi accompagna dal 2019. Averlo finalmente raggiunto è emozionante. Ho lottato tanto per arrivare qui e mi godrò ogni istante sul palco.
“In Tiemp’ (On Time)” è un viaggio sonoro unico che riflette la personalità artistica e umana di DINìCHE. Non vediamo l’ora di scoprire come continuerà a stupirci.