C’è qualcosa in In Levare che ti fa sorridere senza nemmeno accorgertene. Elia Turra ha tirato fuori una di quelle canzoni che non cercano di essere perfette, ma vere. E proprio per questo funzionano. Parte con una chitarra e una voce che ti fanno pensare a una sera tranquilla, magari su un balcone, magari da solo, con un bicchiere in mano. E poi, senza avvisarti troppo, ti ritrovi in mezzo a una festa, a battere il piede per terra, con i fiati in sottofondo e la voglia di alzarti dalla sedia.
È una canzone che non si prende troppo sul serio, ma che sotto sotto ha un cuore gigantesco. Parla di amicizia, di momenti un po’ stropicciati ma bellissimi, di quel tipo di leggerezza che non è vuota, ma guadagnata. Non è il classico pezzo estivo costruito a tavolino: In Levare è più una carezza stonata in mezzo a un coro di amici alticci. E va benissimo così.
Turra racconta che voleva scrivere un pezzo ska, e si sente, ma poi la canzone ha preso un’altra direzione. E si sente anche questo. È proprio questo equilibrio tra l’idea iniziale e quello che è venuto fuori per caso che rende il brano speciale. Ci sono immagini bellissime — tipo “una bettola che si sgretola” — che ti fanno venir voglia di viverla, quella scena lì. Di cantare stonato, ballare storto, ma esserci.
In Levare non vuole insegnarti niente, non ti spiega la vita. Però te la ricorda. E in fondo, non è quello che cerchiamo dalla musica?
ASCOLTA SU SPOTIFY: https://open.spotify.com/intl-it/album/1X6p6BXP6r7BLnWaXx8REM