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Domanda 1: Nel brano affrontate il tema della manipolazione delle coscienze e della finzione collettiva: quali segnali pensate possano aiutare una persona a riconoscere e spezzare questo ciclo di condizionamento invisibile?

Risposta: L’argomento è complesso e meriterebbe un’analisi più approfondita per essere sviluppato appieno.
Oggi diventa urgente coltivare una consapevolezza critica nei confronti dell’informazione, per discernere la verità dalla propaganda. Un chiaro esempio di condizionamento mediatico è rappresentato dalla tragedia del popolo Palestinese e di quello Ucraino. Nonostante la maggioranza degli italiani, sensibile alla sofferenza umana, voglia una soluzione che ponga fine ai conflitti, la stampa riflette e amplifica la volontà del governo di produrre e inviare armi, promuovendo l’ideologia bellica come inevitabile. Termini come “pace” o “genocidio” vengono spesso rimossi dalla narrazione, alterando la percezione pubblica e limitando il dibattito. È fondamentale un “detox digitale” per allontanarsi dalla frenesia dei social e liberarsi dall’ossessione di un’esibizione continua. Bisogna tornare alla semplicità, riscoprendo la gioia di un caffè condiviso e il valore di una passeggiata, dando spazio a relazioni sincere e momenti di intimità che nutrono l’anima. Circondarsi di amici veri, con cui conversare senza filtri e pregiudizi, e guardare il mondo con gli occhi di un bambino, meravigliandosi della natura, ci riporta il piacere delle piccole cose. Solo così, lontani dalla schiavitù degli algoritmi, possiamo riscoprire una vita piena di calore, autenticità e profondità spirituale, smascherando le menzogne che ci condizionano.

Domanda 2:  “Tutti Vogliono Fingere” parla di un prezzo da pagare per vivere con autenticità. Qual è stato, per voi come band, il momento più difficile nel scegliere la verità rispetto alla comodità?

Risposta: Il prezzo da pagare è stato, e continua ad essere, quello di rinunciare a un certo tipo di visibilità o di sostegno economico. Ma la volontà di essere veri, è un’energia che ci permette di continuare a fare musica con passione e integrità. Significa non solo restare fedeli alla nostra musica, ma anche ai nostri valori, alle nostre idee e alla nostra visione del mondo. È questo per noi il vero successo.

Domanda 3: La disillusione e il vuoto di significato sono centrali nel brano. Se poteste rivolgere un messaggio diretto alle generazioni più giovani, quale sarebbe la chiave per mantenere intatti i propri sogni autentici?

Risposta: Viviamo in un’epoca che può sembrare cinica, dove l’apparenza spesso supera la sostanza, e il vuoto di significato può rendere incerto ogni passo. Ma i sogni autentici, quelli che nascono dal cuore, non sono mai vani. Sono la bussola, la chiave per creare qualcosa che valga davvero la pena vivere. Il potere è nelle vostre mani. Siete voi giovani, con la vostra energia, la vostra visione e la vostra determinazione, a poter tracciare il destino del vostro futuro. Non lasciatevi ingannare dalla conformità e dalle soluzioni facili che spesso il mondo vi propone. Il vero cambiamento richiede coraggio: il coraggio di fare scelte divergenti, scelte che possono sembrare difficili, faticose e controcorrente. Ma è proprio in quelle scelte che risiede il potere di costruire un futuro che porti pace, giustizia e armonia con l’ambiente. Siate i creatori e custodi di un domani che rispetti la bellezza del nostro pianeta e la dignità di tutti gli esseri umani. Continuate a sognare, ma soprattutto a camminare verso quei sogni, perché solo così il mondo diventerà un posto migliore.

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