Con “Il cielo verticale”, Il Cile torna a raccontare il suo mondo interiore, regalandoci un brano che mescola il vissuto personale con riflessioni profonde, trasformando un’esperienza unica in un viaggio musicale da assaporare a pieno. Il singolo, disponibile dal 18 ottobre 2024, segna un altro capitolo importante nel percorso dell’artista toscano, che continua a mettere a nudo le sue emozioni in modo genuino e originale.
Prodotto da Andrea “Boom.bo” Palumbo e masterizzato da Giacomo Lorè presso il Glab Studio di Carrara, il brano è nato dalla collaborazione con Zonartista Records di Fabrizio Bartolomei e distribuito da ADA Music, a testimonianza di una squadra artistica ben rodata. Questa sinergia si riflette in un sound curato, che avvolge l’ascoltatore e lo trasporta immediatamente nel mondo sospeso tra realtà e immaginazione che l’artista ha vissuto durante un lungo periodo immerso nel mondo televisivo.
Il Cile descrive questo ambiente televisivo come un luogo ipnotico, ricco di luci e ombre, dove realtà e finzione si sovrappongono. Questa ambivalenza è resa con grande maestria nel brano, che cattura perfettamente la sensazione di essere in bilico tra autenticità e rappresentazione. Il testo scava a fondo in queste percezioni, riflettendo lo sforzo dell’artista di mantenere il contatto con le proprie emozioni, nonostante le sfide e le alienazioni di quel mondo.
“Il cielo verticale” è una canzone che riesce a bilanciare delicatezza e intensità: la melodia accompagna la voce di Il Cile in un crescendo emozionale, che amplifica l’impatto di ogni parola. La produzione sonora è equilibrata, mettendo in risalto ogni sfumatura emotiva del testo e creando un’atmosfera che resta impressa. Il risultato è un brano che sembra quasi fluttuare, proprio come quella sensazione sospesa che l’artista cerca di raccontare.
Con questo singolo, Il Cile conferma di avere una sensibilità musicale e poetica unica, capace di esplorare temi complessi e renderli universali. “Il cielo verticale” è un invito a riflettere, una canzone che ti cattura lentamente, come un paesaggio contemplato dall’alto, e che lascia un’impressione duratura.
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