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Con il suo nuovo singolo “GIANNI”, IN6N si allontana dall’autobiografia per dare voce a un racconto intenso di sogni infranti e guerre interiori. Attraverso lo sguardo di un amico che assiste alla scomparsa di Gianni, l’artista costruisce un ponte tra vicende personali e sentimenti universali. In questa intervista, IN6N ci guida nel processo creativo dietro al brano, svela le atmosfere che lo animano e spiega come la musica – anche quella che nasce da storie “non nostre” – possa offrire conforto e spunti di riflessione.

 

1. Qual è stato il momento-chiave durante la creazione di “GIANNI” in cui hai capito che quel brano avrebbe potuto trasformare il tuo dolore personale in un’emozione condivisa?
“In verità questa canzone non parla di me: insieme a “Marta” fa parte di quei brani in cui racconto storie di altri. Nel brano volevo raccontare appunto la storia di Gianni, attraverso gli occhi di un suo caro amico che l’ha visto scomparire. Una storia fatta di sogni infranti e guerre interiori. La canzone nasconde anche un messaggio quasi ‘propagandistico’ nella frase ‘QUESTA GUERRA NON È PUNK’: in un mondo in cui la guerra è diventata all’ordine del giorno non c’è più niente di rivoluzionario, di alternativo, di ‘figo’ nel fare la guerra.”

2. Se dovessi descrivere “GIANNI” come un paesaggio interiore, quali colori, suoni o atmosfere vedresti emergere?
“Nero, rosso, blu: un’atmosfera di pace e di calma apparente in un luogo abbandonato pieno di ricordi.”

3. In che modo la collaborazione con Becko ha acceso nuove sfumature nel tuo sound, e quale “mattoncino” produttivo ti ha sorpreso di più?
“Più che collaborazione si parla di amicizia: la maggior parte dei miei producer e collaboratori sono tutti miei amici. Onestamente ci sorprendiamo ogni volta che lavoriamo insieme.”

4. Guardando al futuro, come immagini che “GIANNI” possa diventare un ponte tra la tua storia individuale e le esperienze di chi lo ascolterà?
“Come dicevo all’inizio, il brano parla di un’esperienza di vita che ho voluto raccontare in questo modo, e sono felice se qualcuno può trovare conforto o immedesimazione nella mia musica. Grazie!”

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