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Disponibile su tutte le piattaforme digitali da venerdì 18 luglio 2025 il nuovo singolo di DEIRA dal titolo “Mille e una Notte”. La cantautrice vicentina torna con un brano che cattura il mood di quando sei innamorato, ti senti euforico e faresti cose folli per la persona che ti fa battere il cuore. Sei a una festa, canti, balli e ti diverti. Il cuore è accelerato, l’adrenalina è alle stelle. “Mille e una Notte” è una canzone estiva che basta ascoltare un paio di secondi per rimanerne catturati, un brano unico per DEIRA, un colore che l’artista non possedeva ancora nel suo repertorio e che, in un certo senso, rimanda anche alla terra salentina, pur senza aver nessun contatto d’origine con l’artista.

 

Cosa ti ha spinta a voler esplorare le sonorità e il mood di “Mille e una Notte”?

È venuta in maniera spontanea, ho fatto sentire una melodia abbozzata che avevo registrato tempo prima, a uno dei miei due produttori con cui lavoro e lui ci ha visto subito del potenziale, su cui abbiamo lavorato.

La melodia in sé forse ci ha fatto scoprire queste sonorità, un po’ come Michelangelo diceva che la scultura era già dentro la materia e l’artista aveva solo il compito di “tirarla fuori”.

Così per me: era già lì, io le ho solo dato una forma, un vestito.

 

In questo pezzo c’è un forte contrasto tra la leggerezza dell’innamoramento e la profondità delle emozioni che ne derivano. Come sei riuscita a bilanciare queste due dimensioni nella tua scrittura?

In maniera spontanea, la stessa musica mi ha suggerito le parole, e da lì ho capito cosa stavo andando a creare: un pezzo leggero, spensierato ma colmo di emozioni forti.

 

La canzone sembra evocare un legame con la tradizione salentina, pur non avendo radici dirette in quella terra. C’è stato un qualche tipo di connessione o ispirazione che ti ha guidato verso quel suono?

No, nessuna ispirazione o preimpostazione iniziale, un giorno per caso mi è arrivata questa melodia e ho avuto la fortuna di premere rec sul mio cellulare, una melodia molto semplice, ma allo stesso tempo molto coinvolgente e che a posteriori sì può rimandare anche a delle sonorità salentine.

Ringrazio Damiano Ferrari perché, se non l’avessi fatta ascoltare a lui, “Mille e una Notte” sarebbe rimasta solo una demo nel mio cellulare.

 

In un percorso che “non cerca la vetrina ma un senso”, come si colloca “Mille e una Notte”? È un punto di arrivo o un nuovo inizio?

Non è né un punto di arrivo, né un punto di inizio, è un puntino di un dipinto di Seurat.

Un punto necessario: perché se lo guardi da vicino vedi solo un puntino di colore e non comprendi cosa rappresenta, ma se lo guardi da distante ecco che prende forma e un significato. Comprenderò in futuro cosa rappresenta questo “puntino”.

 

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