Con il suo singolo Alieno, Daria Huber ha dato voce a quella sensazione universale di sentirsi “fuori posto”. Lo ha fatto coinvolgendo la sua community in un coro collettivo che trasforma la solitudine in condivisione. Un progetto che parla alla Generazione Z e oltre, tra sonorità alternative-pop e riflessioni sull’autenticità. L’abbiamo intervistata per capire come nasce questa esperienza musicale e simbolica.
Intervista:
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In che modo il coro collettivo che hai creato trasforma il concetto di ‘alieno’ da sensazione individuale a esperienza condivisa?
Credo che la sensazione di sentirsi “diversi” o fuori posto sia molto più diffusa di quanto immaginiamo, soprattutto nella Generazione Z. Il coro collettivo ha trasformato tutto questo in un’esperienza condivisa: è come se, cantando insieme, ognuno avesse dato voce a quella parte nascosta ma profondamente vera. In quel momento, essere “alieno” non era più qualcosa che divide, ma qualcosa che unisce. -
Quale emozione o immagine hai voluto evocare con le sonorità alternative-pop di ‘Alieno’ per rendere palpabile la distanza tra l’individuo e il suo ambiente?
Con le sonorità di “ALIENO” ho cercato di evocare una sensazione sospesa, quasi come se ci si muovesse in slow motion dentro un mondo che va troppo veloce. Una specie di bolla trasparente che ti separa dagli altri, anche quando sei in mezzo alla folla. -
Come è cambiata la tua percezione di autenticità e vulnerabilità dopo aver sentito la tua solitudine riflessa nelle voci della community?
Creare questo coro con la mia community mi ha fatto capire che non siamo mai soli nelle cose che viviamo. Ha cambiato il mio modo di vivere l’autenticità: non più come qualcosa da custodire gelosamente, ma come un ponte verso gli altri. -
Se ‘Alieno’ fosse un rito di passaggio, quale momento cruciale — musicale o simbolico — ne rappresenterebbe l’apice?
L’apice sarebbe sicuramente il coro con i fan. È il momento in cui la solitudine e la distanza iniziali si trasformano in qualcosa di condiviso, creando un legame che trasforma il brano in un’esperienza comune.