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Con “Love Bombing”, Cenere apre una nuova fase del suo percorso artistico: un brano che affronta senza giri di parole le dinamiche manipolatorie all’interno delle relazioni, trasformando un vissuto personale in un racconto capace di parlare a molti. Il singolo anticipa l’EP GAME (L)OVER, in uscita il 16 gennaio 2026, un progetto che si muove tra punk rock, suggestioni più classiche e un filo emotivo che unisce cinque tracce diverse ma coerenti nella visione.

 

Da sempre attenta ai temi sociali, ambientali e identitari, Cenere qui porta l’attenzione sull’intelligenza emotiva, sulla lucidità necessaria per distinguere ciò che nutre da ciò che logora. Nel ritornello, essenziale e tagliente, c’è la sua cifra: trasformare una frase in un mantra quotidiano, qualcosa che resta, che si ripete e che diventa consapevolezza.

 

Dopo i riconoscimenti ottenuti da Amnesty International, MEI e altri premi, l’artista continua a scrivere guidata dall’istinto, lasciando allo spazio dell’ascolto il compito di aprire domande, non di chiuderle. “Love Bombing” è quindi un tassello centrale: un brano che non edulcora, non semplifica, non consola — ma chiarisce.

 

“Love Bombing” denuncia una dinamica relazionale tossica. Quanto è stato importante, per te, trasformare un’esperienza personale in un messaggio collettivo?

Esternare un’esperienza negativa per me è sempre stato vitale e terapeutico, lo faccio in primis per ripulirmi dai pensieri negativi trasformandoli in suono, quando poi sento che il pubblico si identifica con un mio punto di vista è davvero un bel traguardo perché, se il “messaggio” arriva, vuol dire che è chiaro e diventa un’emozione tangibile e condivisa e sì, per me è estremamente importante. 

 

Nei tuoi lavori precedenti hai affrontato temi sociali, ambientali e identitari. In che modo questo singolo si inserisce nel tuo percorso di impegno artistico?

Per me come essere umano è necessario lavorare sulla propria intelligenza emotiva e saper riconoscere in ambito relazionale, cosa ci nutre e cosa ci intossica. Tutto L’EP GAME (L)OVER affronta in ogni traccia tematiche di ascolto interiore, perché credo che la consapevolezza sia una pianta da annaffiare ogni giorno e lavorare su se stessi per non calpestare il prossimo sia una buona base di partenza per avere rapporti sani.

 

Il ritornello di “Love Bombing” è fortissimo, quasi da slogan. Pensi che possa diventare un nuovo “grido” per chi vive situazioni manipolatorie? 

Sono contenta che vi sia rimasto in testa, credo piuttosto che sia un mantra da ripetere ogni giorno, per ricordare a noi stessi che meritiamo il meglio e che accontentarsi non porta mai a nulla di sano. 

 

Nel 2026 arriverà l’EP GAME(L)OVER: possiamo considerare questo brano un tassello fondamentale della sua estetica e direzione? 

I cinque brani presenti in GAME (L)OVER sono tutti molto diversi. Ogni brano racconta un’emozione: rabbia, malinconia, tristezza, rancore. La produzione artistica di Renato D’Amico ha dato un’omogeneità a tutto l’EP, ma racchiude le diverse sonorità da cui provengo, diciamo che si va dal Punk Rock a sonorità più Classiche e melodiche nel brano di chiusura, ma niente spolier, se non che l’uscita è prevista per il 16 Gennaio 2026 ;).  

 

Dopo i riconoscimenti ottenuti con Amnesty International, MEI e altri premi, senti una responsabilità maggiore nel modo in cui racconti la realtà attraverso la tua musica?

Il mio approccio alla scrittura resta molto istintivo. Nei brani mi piace inserire domande aperte, come “Chi lo decide chi siamo?” o “Che differenza fa?”, perché credo che la responsabilità di mettersi in discussione ogni giorno appartenga a chi ascolta, per me rimane uno spazio di riflessione e una valvola di sfogo.

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