Ascoltando “Cinema,” il nuovo singolo di Nivra, ho avuto la sensazione di entrare in un mondo in cui la musica urban si mescola a un’urgenza espressiva più intima, quasi poetica. Questo brano, pur adottando le sonorità drill, non si conforma agli stereotipi del genere. Anzi, è proprio qui che Nivra mi ha colpito: riesce a utilizzare un linguaggio musicale energico e di tendenza per veicolare un messaggio che va oltre il semplice intrattenimento.
Ciò che mi ha più colpito è il senso di disillusione che permea tutto il pezzo. Nivra non si limita a criticare la superficialità della società moderna, ma la racconta come una ferita personale, una sensazione di inadeguatezza che anche molti ascoltatori possono riconoscere. Il suo testo è schietto e diretto, ma non privo di immagini evocative, il che crea un contrasto interessante con il ritmo incalzante della drill.
Per me, “Cinema” è un brano che parla di autenticità in un mondo che la soffoca. Il riferimento alla società dei social, dove l’immagine vale più del contenuto, non è nuovo, ma Nivra lo interpreta in modo unico, facendone una questione personale e universale insieme. Questo mi ha fatto riflettere sul peso che diamo agli sguardi esterni rispetto alla nostra vera essenza.
A livello musicale, la produzione è pulita e moderna, ma è la voce di Nivra a dominare: sa essere intensa e vulnerabile allo stesso tempo. Non cerca di sovrastare l’ascoltatore, ma di portarlo nel suo mondo. È una caratteristica che distingue un artista che ha qualcosa da dire.
In un panorama musicale spesso troppo omologato, “Cinema” mi è sembrata una boccata d’aria fresca. È un pezzo che fa vibrare chi lo ascolta non solo per il beat, ma per ciò che c’è sotto: un’anima che vuole raccontarsi senza maschere. Con questo singolo, Nivra non sta solo costruendo la sua carriera, ma anche un’identità artistica forte e inconfondibile.