Con Atlantide, Camilla trasforma il mito della città sommersa in metafora di un amore giudicato e costretto a rimanere nascosto. Un brano pop dal sound ritmato ma venato di malinconia, che racconta la ricerca di libertà e autenticità nei sentimenti. In questa intervista per il MEI, l’artista ripercorre la sua storia musicale e i nuovi progetti.
Ci racconti com’è nato il tuo amore per la musica…
La mia passione per la musica non è esplosa all’improvviso, ma è nata in punta di piedi, dal giorno in cui i miei genitori decisero di iscrivermi a un corso di chitarra quando ero solo una bambina (otto anni). Con il tempo, ogni traguardo raggiunto e ogni emozione provata legata alla musica hanno aggiunto un tassello in più, fino a costruire la passione profonda che oggi sento come parte di me.
Qual è stato il momento più importante o gratificante della tua carriera musicale finora?
Di momenti speciali ne avrei tanti da raccontare, ma uno su tutti è l’apertura del concerto di Carl Brave a Celano (AQ), nel 2023. Quando sono salita sul palco e mi sono trovata davanti a 20.000 persone, ho provato un’emozione che faccio fatica a descrivere a parole. Una scarica di adrenalina, felicità e gratitudine. Ho cantato alcuni dei miei brani e scelto di portare come cover Locked Out of Heaven di Bruno Mars. Sentire il pubblico cantare con me è stato incredibile. Ho ancora i brividi al solo ricordo.
Vuoi raccontarci di cosa parla il tuo nuovo singolo?
Atlantide racconta di un amore che può essere esternato solo tra le mura di casa. La società giudica questo amore e solo tra di loro i personaggi possono essere loro stessi e provare questo bellissimo sentimento. La scelta di intitolare il brano ‘Atlantide’ è nata dal paragone tra i protagonisti e gli studiosi: come i protagonisti ricercano incessantemente un amore libero senza ostacoli, allo stesso modo gli studiosi ricercano e studiano con passione e dedizione la leggenda di Atlantide.
Vuoi spiegare ai nostri lettori com’è nata l’idea della cover?
La cover è stata creata dalla mia grafica, Lavinia Di Profio, l’unica in grado di tradurre in immagini le idee che ho in mente ogni volta che ho bisogno di una copertina per un brano. L’ispirazione nasce dal tema di un amore ostacolato, tema principale della canzone. In primo piano si vede il braccio di uno dei protagonisti, reso tale che potrebbe rappresentare il braccio di una qualsiasi persona che guardi il disegno, che tenta di raggiungere l’altra metà, raffigurata dalla sirena in lontananza. Le meduse, invece, rappresentano le guardiane delle rovine e dei tesori di Atlantide, come i libri e le mappe antiche, una delle quali simboleggia l’America Latina, citata nel testo.
Quanto è importante per te trasmettere emozioni al pubblico?
In realtà per me è ciò che conta di più. Ovviamente anche la tecnica è una componente importante, ma se non si riesce a trasmettere, qualsiasi tipo di abilità tecnica non sarà mai abbastanza per fare la differenza. Le emozioni rappresentano delle connessioni con le persone, sono importanti per trasmettere la sensazione che racconta un determinato brano, e solo trasmettendo l’ascoltatore può sentirsi parte di esso insieme a te.
Hai già in programma altri brani o hai pensato ad un album?
Ho tanti brani da pubblicare, sto già organizzando il rilascio della colonna sonora che ho scritto l’anno scorso a Londra per il libro che si intitola ‘Come Anima Mai’ di Rossana Soldano e che ho presentato come tesi di laurea all’ICMP. Oltre a questo progetto ho diversi singoli da rilasciare e spero di poterlo fare il prima possibile.