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Ci sono luoghi che si fanno simbolo, spazi fisici che diventano immagini interiori. Porta Palazzo non è solo un mercato: è un teatro aperto in cui si mescolano voci, odori, volti, lingue, frammenti di vita quotidiana.
È proprio qui che Orchestralunata e Tiberio Ferracane decidono di fermarsi, di cantare, di restituire senso e attenzione a ciò che rischia di essere dimenticato.

Dal 21 marzo 2025 è in radio “Al mercato di Porta Palazzo”, una rilettura intensa del celebre brano di Gianmaria Testa, inserita nello spettacolo teatrale Come mongolfiere.
Non è una semplice cover: è un gesto politico e poetico insieme, un modo per ribadire che ogni scambio – anche quello tra frutta e parole – è un atto di costruzione collettiva.

Nella canzone originale, Testa tracciava un affresco tenero e vivido della vita che pulsa tra i banchi del mercato torinese.
Orchestralunata, con la direzione di Maurizio Gregori, e la voce profonda e rispettosa di Tiberio Ferracane, ne fanno oggi un inno alla comunità, un omaggio al tessuto umano che abita la città.

Lo spettacolo Come mongolfiere – nato da un’idea di Maurizio Gregori, con testi e regia di Alberto “Bebo” Guidetti – unisce prosa e musica in un percorso onirico e delicato, sospeso tra sogno e realtà.
Le parole e le melodie si intrecciano, si rincorrono, diventano colonna sonora delle nostre fragilità e dei nostri desideri.

La collaborazione tra Orchestralunata e Ferracane trova così uno dei suoi punti più alti: entrambi condividono un’idea di arte come incontro, come strumento di cura e di risveglio.
Nella pluralità di Porta Palazzo vedono un’immagine dell’Italia che cambia, che si mescola, che resiste.

«Per noi, che siamo amanti delle storie storte – scrive Orchestralunata – questa canzone è un atto di partecipazione, una dichiarazione di intenti: abbracciare la complessità del presente, promuovere apertura, curiosità e condivisione».

Contaminazione oltre che rispetto: come uscite dal seminato sempre restandovi dentro?

Abbiamo scelto di trattare il repertorio di Gianmaria Testa con profondo rispetto, ma senza alcuna timidezza. L’idea non era quella di replicare, ma di riattraversare. Così ci siamo concessi libertà negli arrangiamenti, introducendo timbri e soluzioni sonore che suggerissero nuovi ascolti, senza mai tradire l’intenzione originaria. Restiamo nel seminato, ma lo coltiviamo con semi nostri.

Pensando alla voce di Tiberio Ferracane: avete scelto una voce vicina a quella dell’immaginario di Testa?

Tiberio Ferracane non è stato scelto per somiglianza, ma per empatia. La sua voce abita lo stesso spazio emotivo di quella di Testa: è una voce che non cerca di stupire, ma di raccontare. Andare in direzione opposta avrebbe forse significato forzare un gesto di rottura che, in questo caso, non sentivamo autentico.

🎥 Guarda il video ufficiale:


Il singolo arriva in radio il 21 marzo. Coincidenza o messaggio?

Nulla è mai davvero una coincidenza. Il 21 marzo è un giorno simbolico: è l’inizio della primavera, tempo di ritorni, di fioriture, di voci che ritrovano la strada. Ci piaceva l’idea che anche la voce di Testa, in una nuova forma, tornasse proprio nel giorno in cui tutto ricomincia.

Avete mai pensato di restituire il suono anche ad autori minori della scena indipendente italiana?

Sì, è un’idea che ci affascina molto. Il patrimonio della canzone d’autore italiana è ricchissimo anche nei suoi angoli meno battuti. Dare nuova vita a quelle voci, restituirle al pubblico attraverso nuove letture, è qualcosa che sentiamo profondamente affine alla nostra sensibilità.

C’è stato un momento in cui avete sentito la presenza di Testa accanto a voi?

Assolutamente sì. Certe canzoni, certe frasi, sembravano guidarci. Durante le prove o mentre registravamo, c’era spesso un silenzio improvviso dopo una nota, uno sguardo tra noi, come a dire: “Qui c’era lui”. Non era nostalgia. Era una presenza gentile, quasi fisica. Una visita poetica, sì.

🎧 Ascolta “Al mercato di Porta Palazzo” su Spotify:
Spotify – Link ufficiale

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