- Il festival mette in luce Battisti non solo come compositore popolare, ma come innovatore musicale. In questo senso, quanto è significativo lo spettacolo “Ancora Tutti Insieme” con CPM e STM per restituire quella dimensione pionieristica?
Hai centrato il punto. Il filo rosso che tiene insieme tutta la manifestazione è la volontà precisa di rafforzare l’immagine di Battisti quale innovatore nella musica italiana e cerchiamo di farlo con una serie di eventi che raccontino dei grandi successi ma anche degli album meno conosciuti ma non per questo meno affascinanti. Venendo invece allo spettacolo che faremo al Teatro Menotti il 28 settembre è la riproposizione della famosa trasmissione tv “Tutti Insieme” del 1971, dove vennero presentati gli artisti della neonata etichetta Numero Uno. Riproporremo la stessa scaletta (con qualche sorpresa) e grazie alla regia di Luca Savani sarà un tuffo nel passato, quando sembrava possibile davvero cambiare il mondo, anche attraverso la musica.
https://www.teatromenotti.org/evento/dedicato-a-battisti-mogol.aspx
- “Qualcosa che vale” è un omaggio all’album “E già”, tra i più sperimentali di Battisti: perché avete scelto proprio questo lavoro per chiudere il festival, e cosa rappresenta la voce di Patrizia Cirulli in questo contesto?
L’artista milanese aveva già affrontato questo album nel 2012, quando ne fece un remake dal titolo “Qualcosa che vale”, riproponendo i brani in una chiave acustica, utilizzando solo le chitarre acustiche, elettriche, classiche, 12 corde… il risultato fu sorprendente. E oggi viene riproposto in soluzione trio in una splendida location, il Teatro Gerolamo, una chicca a 100 metri da Piazza Duomo. Se l’album originale era intriso di elettronica, il presentarlo in chiave semi-acustica offre la possibilità di cogliere meglio il valore dei testi. Cosa non secondaria, visto che l’album uscì nel 1982 e dopo 15 anni di collaborazione con Mogol, Lucio per la prima volta comunicava direttamente con i suoi ascoltatori. E per farlo, la voce di Patrizia era la soluzione migliore.
https://www.vivaticket.com/it/ticket/qualcosa-che-vale/277705
- Con “Battisti e i suoi amici”, Carlo Poddighe offre un punto di vista originale sui rapporti umani e artistici di Battisti: in che modo questo spettacolo arricchisce la narrazione del festival?
Beh, intanto lasciami dire che Carlo è un artista fuori dal comune, un vero “One Man Band”, basta vederlo una volta, anche su video, e te ne innamori. Sta girando tutta Europa ma a Milano, al Teatro del Buratto, porterà uno spettacolo creato ad hoc dove oltre al repertorio battistiano (con qualcosa anche dai dischi bianchi) suonerà qualche pezzo di Ivan Graziani, Enzo Carella, la Formula 3, tutta gente che ha lavorato con Lucio. Un live che arricchisce la portata generale della manifestazione.
https://www.eventbrite.com/e/battisti-e-i-suoi-amici-tickets-1640156745979?aff=oddtdtcreator