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Gli Zizzania nascono nel 2012 da un’idea di Gigi Gallo e Saverio Liberto, con l’obiettivo di creare brani inediti di rock italiano, caratterizzati da un attento equilibrio tra testi e sonorità. Dopo il debutto vincente al Pub Music Festival Contest regionale (2013), la band produce il primo singolo Aritmia e partecipa al Deejay On Stage (2015), oltre a collaborare con Ghigo Renzulli dei Litfiba per una cover de La Preda.

Nel 2016 pubblicano il primo album Alchimia, accompagnato da un’intensa attività live con oltre 30 date in Sicilia. L’anno seguente sono finalisti a Sanremo Rock e Area Sanremo, e nel 2018 esce il secondo album Eclissi, co-prodotto da Fabrizio Simoncioni e anticipato dai singoli Perdere Le Tracce e Sei Gocce Di Veleno.

Dopo un tour nazionale e la partecipazione al Beat Festival e al Pistoia Blues, il gruppo entra in pausa. Nel 2022, Gallo e Liberto rilanciano il progetto con nuovi singoli e rinnovata energia creativa.

 

INTERVISTA

“Anomalia” celebra l’unicità e la ribellione contro le aspettative sociali. Qual è stato il momento della vostra vita in cui avete sentito più forte il bisogno di andare controcorrente? Come questo si riflette nella vostra musica?

In realtà ognuno di noi ha vissuto diversi momenti in cui ha sentito il bisogno di andare controcorrente e ribellarsi, sia contro le pressioni sociali ed esterne, sia contro le aspettative che ci siamo imposti da soli. Questi momenti, in un modo o nell’altro, si sono trasformati in energia creativa, diventando parte integrante della nostra musica. Il nostro obiettivo è sempre stato quello di essere sinceri e di trasmettere ciò che proviamo attraverso la nostra arte, cercando di farlo in modo il più trasparente possibile.

Nel vostro percorso artistico, qual è stata l’“anomalia” che vi ha fatto deviare dalla strada prevista per costruire la vostra identità sonora? C’è un momento preciso che ha definito chi siete oggi come band?



In realtà non ci sentiamo di aver mai deviato dalla strada prevista: il rock in italiano è sempre stato il focus principale del nostro progetto. Piuttosto, abbiamo cercato di contaminarci il più possibile, sia a vicenda ma anche tramite stimoli esterni. Con il tempo, la vera “anomalia” è stata rimanere fedeli a questa scelta, in un momento storico in cui il rock italiano sembra avere poco spazio. Continuare a crederci e portare avanti questo genere è ciò che definisce la nostra identità sonora oggi.

La società spesso tende a uniformare e livellare le differenze. Quale messaggio volete lasciare a chi ascolta “Anomalia” ma sente di non avere il coraggio di abbracciare la propria diversità?

Con Anomalia vogliamo incoraggiare chi ci ascolta ad inseguire la propria felicità essendo se stesso. Il messaggio è di non lasciarsi condizionare da chi non crede in voi, ma di seguire la propria coscienza critica. Solo così si può essere liberi e realizzare se stessi.

Dopo la pausa, nel 2022 siete tornati con nuove energie e un messaggio potente. Come è cambiato il vostro rapporto con la musica e tra di voi in questa nuova fase del progetto Zizzania?

Purtroppo uno dei motivi della nostra pausa è stato il Covid, che ci ha costretti a fermarci proprio mentre la band stava vivendo un periodo di intensa attività e crescita. 
Durante questo stop forzato, abbiamo riflettuto e capito che non volevamo abbandonare il progetto. Così abbiamo deciso di rilanciare la band con nuova energia, cambiando cantante e scegliendo una donna. Questo ha rappresentato una svolta importante, offrendo nuovi stimoli e una linfa vitale al progetto.
Questo cambiamento ha anche ridato una nuova luce ai brani storici della band, i quali si sono trasformati in qualcosa di nuovo, donandogli anche un’impronta diversa.

 

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