1) In “Maniglia Rotta”, proponi la solitudine come una compagna di riflessione e non come una nemica. Quali pensieri o scoperte ti hanno sorpreso quando hai imparato a convivere con questa solitudine? C’è un aspetto della solitudine che oggi consideri un dono?
In realtà sono alla ricerca perenne di stare bene nella mia solitudine, ripeto spesso che il mio più grande obiettivo è proprio quello di stare bene da sola, senza paranoie o pensieri negativi. E’ anche un po’ questo maniglia rotta, un viaggio verso la solitudine ma non cupa, una solitudine serena, in pace con me.
2) “Ho Paura dell’Altezza” parla della vertigine del cambiamento e del timore di crescere. Se dovessi immaginare il “volo” che ti spaventa di più, come lo descriveresti? È più il timore di cadere o di lasciarti alle spalle una parte di te?
Ciò che mi spaventa maggiormente è non essere soddisfatta di quello che potrei non fare per la paura di farlo. Non ho molti rimorsi o sensi di colpa riguardo a ciò che ho fatto già, non guardo molto dietro di me. Ciò che faccio, lo faccio sempre per una ragione e va bene così. Ho piuttosto paura di non fare una cosa che mi fa stare bene solo per la paura di affrontarla, di affrontare il giudizio e gli sguardi altrui. Allora generalmente prendo coraggio e lo faccio stesso. Funziono in modo strano, ne sono consapevole. Ho paura dell’altezza parla proprio della paura di cadere nell’ignoto, quando si sta per fare qualcosa non sai mai a cosa andrai incontro. Poi però si trova il coraggio di fare quel salto.
3) Nelle tue canzoni, la malinconia e il desiderio di guarigione sembrano intrecciarsi. C’è un momento in cui hai sentito che anche il dolore può essere una forma di bellezza? Come bilanci questa dualità di sentimenti nella tua vita oltre che nella tua musica?
Penso che ogni dolore che ho provato nella mia breve vita ha sempre una forma di bellezza, mi vivo ogni sentimento, che sia brutto o bello, con estrema intensità. Il dolore mi fa crescere ogni giorno di più e mi fa diventare sempre meno ingenua; mi piace trovare sempre il lato positivo delle cose. Penso che la tristezza e la felicità siano proprio due sentimenti già equilibrati; se oggi sei triste, perché domani non potrai essere felice? Esisterà sempre una salvezza. Sono consapevole che non sia così per tutti/e, ma questo mio pensiero mi aiuta molto ad affrontare le situazioni spiacevoli. E poi, credo molto nel “take it easy”.
4) La copertina di “Ho Paura dell’Altezza” mostra un topino su un palco, vulnerabile e giudicato. Se fossi quel topino, cosa diresti agli “spettatori” dei tuoi timori più profondi? Pensi che il pubblico riesca a sentire davvero la tua voce o ci sono parti di te che solo tu comprendi fino in fondo?
In realtà quel topino sono proprio io. E penso che certe cose non vadano spiegate, l’obiettivo della mia musica è che ogni persona che mi ascolta possa prendere una mia canzone e modellarla come più gli piace, deve essere sua, non più mia. Dunque la può interpretare come preferisce, l’importante è che senta qualcosa. Per il resto, va bene tutto.