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La rassegna Sonica Eterea 2025 porta la musica di ricerca e sperimentazione in luoghi storici di grande suggestione, come le chiese medievali di Pozzo d’Adda e Vaprio d’Adda. Quest’anno la programmazione si apre anche a linguaggi elettronici, con artist* capaci di trasmettere un senso di spiritualità e intimità che dialoga perfettamente con i luoghi di culto. La direttrice, Silvia Cignoli, ha curato un programma che coniuga innovazione musicale e attenzione al territorio, trasformando ogni performance in un’esperienza immersiva e riflessiva, in equilibrio tra storia e contemporaneità.

È possibile suonare musica elettronica in una chiesa? Questa scelta è stata accolta subito con entusiasmo, o ti sei trovata nella posizione di dover spiegare e giustificare il concept agli altri?

Il programma di Sonica Eterea è pensato per abbracciare tanti linguaggi, “generi”. Uno di questi è la musica che include al suo interno linguaggi elettronici. Nel caso di Sonica Eterea le mie scelte sono cadute proprio verso la scelta di artist che avessero nel proprio linguaggio un modo particolarmente spirituale, intimo e toccante, che un luogo di culto, qualunque esso sia, può accogliere e fondere con grande coerenza. Tuttavia non è mai scontato avere l’appoggio per questo tipo di iniziative ed i mie* interlocutori ed interlocutrici (in particolare l’Assessorato alla Cultura di Pozzo d’Adda nella persona di Silvia D’Agostino e il Comune di Vaprio d’Adda nelle persone di Veronica Peracchi e Marco Galli) sono stati speciali nel far propria la visione. In più i concerti sono performance solistiche, proprio a sottolineare questo aspetto intimo e quasi di relazione diretta.*

Quali sono state le difficoltà più grandi nell’organizzare Sonica Eterea quest’anno e come le avete affrontate?

Mettere insieme tante teste e disponibilità di date, location, .. non è mai facile ma nel nostro caso si può dire che tutto sta andando molto liscio sotto vari aspetti. È bello relazionarsi con persone che mettono al primo posto la voglia di fare cultura in maniera raffinata e su un territorio di provincia.

Ci sono artisti o performance che quest’anno ti emozionano particolarmente e che non vedi l’ora di presentare al pubblico?

Si eccome! Volere è potere ma non desidero sbilanciarmi per le prossime edizioni, le aspettative e la voglia di continuare su questa strada è tanta, ma vorrei essere scaramantica per ora e sognare fino a quando avremo certezza di riuscire a realizzare questi obbiettivi.

Come riesce Sonica Eterea a mantenere un equilibrio tra innovazione musicale e l’attenzione al pubblico più tradizionale o ai luoghi storici in cui si svolge?

Attraverso la scelta di luoghi storici emblematici, come la Chiesa Vecchia di S. Antonio Abate di Pozzo d’Adda e la Chiesa di S. Colombano a Vaprio d’Adda, SONICA ETEREA dona un diverso valore al territorio in uno scambio vicendevole e prezioso. Le stesse chiese e lo stesso territorio che ospiterà i concerti riscoprono una nuova funzione, intrecciando suono e memoria, un ascolto come metafora di un condividere bellezza e potenziale, con un occhio d’attenzione ai nuovi linguaggi musicali (quello della cantautrice Francesca Bono e del chitarrista e produttore Stefano Pilia) e a quelli più classici (con la presenza della liutista Elisa La Marca). Gli spazi diventano dunque parte integrante dell’esperienza, amplificando la relazione tra passato e contemporaneità.

Se dovessi descrivere l’anima della rassegna 2025 con tre parole, quali sceglieresti e perché?

Suono, spazio, memoria: SONICA ETEREA è un percorso musicale che esplora nuovi orizzonti sonori e crea un percorso di suoni inaspettati. Tre concerti, in solo o in formazioni ridotte, per un’esperienza d’ascolto intima e immersiva nei luoghi della storia.

 

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