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Saint Huck, moniker di Livio Lombardo, ritorna sulle scene,dopo un periodo di fermo, con il suo nuovo EP “WhenItAllBegan”: un viaggio tra sperimentazione e ricordi, che affonda le radici nell’indie folk alternative americano. Dopo otto anni dal suo acclamato disco di debutto “BrokenBranches,” Saint Huck ci consegna un’opera che non è solo un nuovo capitolo della sua carriera, ma un atto di esplorazione personale e una dichiarazione di crescita artistica.

“WhenItAllBegan” è molto più di un semplice EP, è un racconto musicale intenso e ricco di emozioni vere, quelle che ti vengono dalla pancia. Saint Huck esplora le sfumaturedel dolore attraverso la riscoperta della musica in risposta a una necessità espressiva. I brani riescono ad essere avvolgenti, trasportano l’ascoltatore in un mondo quasi oniricoda cui non si vorrebbe andare più via. Il singolo anticipatorio “Moonlight” ne è un esempio lampante:le melodie eteree permettono una profonda connessione emotiva tra l’artista e chi ascolta. Potremmo quindi definire l’EP come un viaggio attraverso vari stati d’animo, da momenti di intima riflessione a momenti invece più corali.

La varietà di stili presenti in “WhenItAllBegan”, inoltre, evidenzia la versatilità di Saint Huck come musicista. Ispirato dalla scena indie folk alternativa americana, l’EP incorpora elementi di Kevin Morby, Woods, e DevendraBanhart, riadattandolo sicuramente però in modo del tutto originale e personale. 

Il nuovo lavoro dell’artista siciliano brilla sia per la produzione meticolosa che per la cura nei dettagli. La capacità di Saint Huck di mescolare strumenti e suoni diversi senza compromettere la coesione dell’EP ci ha sicuramente colpito. La trama sonora si sviluppa con una chiarezza che permette agli ascoltatori di immergersi completamente nell’esperienza musicale.

Un’affermazione della maturità artistica quella di Saint Huck, una dichiarazione di autenticità e una testimonianza di forza emotiva. Questo EP sembra quindi preannunciare la scrittura di un nuovo capitolo, offrendo un’esperienza sonora che va al di là delle parole. Saint Huck continua a consolidare il suo posto nel panorama musicale alternativo con un’opera che è un puro e toccante atto di espressione artistica.