Spotify e Believe contro le piccole realta’ musicali: proseguono le interrogazioni parlamentari al Governo che chiedono un intervento urgente, ieri depositata nuova interrogazione dei Senatori Croatti, Cataldi, Floridia, Guidolin e Maiorino.
E’ stata depositata e pubblicata ieri l’interrogazione sulla policy degli stream a firma del Senatore Croatti che si aggiunge a quelle presentate dal Senatore Rosato, del Deputato Zingaretti e da altri parlamentari, dall’europarlamentare Picierno e dall’interessamento da parte del Sottosegretario alla Cultura con Delega sui Diritti d’Autore Lucia Borgonzoni attraverso un incontro dopo l’appello lanciato da AudioCoop, il coordinamento di trecento piccole realta’ musicali, insieme a molte singole piccole aziende della nuova musica italiana
Ecco cosa ha chiesto ieri l’interrogazione da parte di quattro senatori guidati dal Senatore Croatti:
CROATTI, CATALDI, FLORIDIA Barbara, GUIDOLIN, MAIORINO – Al Ministro della cultura. –
Premesso che:
la piattaforma di streaming “Spotify” ha annunciato che, a partire dal mese di gennaio 2024, non pagherà più alcuna royalty ai brani che non raggiungeranno la soglia dei mille ascolti all’anno, trattenendo per sé, quindi, gli incassi ottenuti attraverso la loro distribuzione;
questa decisione lede gravemente il diritto d’autore in particolare delle piccole realtà musicali, che ottenevano dall’ascolto sulle piattaforme on line risorse che, seppur modeste, risultavano essere vitali per il loro sostentamento;
considerato che:
per stessa ammissione della piattaforma, la maggior parte dei brani presenti on line ha una diffusione streaming annua al di sotto della soglia fissata, la quale risulta quindi essere sproporzionata e rappresenta una formula di guadagno ingiustificata da parte della multinazionale a scapito degli artisti e del valore del loro lavoro;
in contemporanea con la decisione assunta da “Spotify”, anche “Believe”, azienda leader nella distribuzione digitale, ha inviato una comunicazione identica a migliaia di piccole realtà musicali, minacciando la cancellazione delle loro discografie a causa di presunti ascolti artificiali;
considerato infine che:
questa azione, a giudizio degli interroganti, del tutto arbitraria rischia di mettere a repentaglio la sopravvivenza di molte etichette indipendenti, che si trovano ora di fronte a una scadenza di pochi giorni per risolvere la situazione prima della cancellazione completa delle loro registrazioni e video musicali dalle piattaforme;
entrambe le azioni promosse in queste settimane dalle due piattaforme minacciano, quindi, un settore che vive anche grazie all’ingegno di piccoli artisti, case discografiche di ridotte dimensioni, che non meritano un trattamento così discriminatorio in merito alla retribuzione del loro lavoro, tra questi si segnalano le tante etichette indipendenti e i piccoli autori italiani che verranno colpiti profondamente da queste nuove regole contrattuali, imposte senza alcuna trattativa con le organizzazioni che li rappresentano,
si chiede di sapere:
quali iniziative il Governo intenda adottare al fine di tutelare il pieno esercizio del diritto d’autore, in particolare per le case discografiche indipendenti o di piccole-medie dimensioni e per gli artisti profondamente colpiti dalle decisioni comunicate dalle suddette piattaforme di streaming on line;
quali iniziative, più in generale, il Ministro in indirizzo intenda promuovere a tutela del settore discografico italiano, in particolare per gli autori più fragili, alla luce delle nuove modalità digitali di distribuzione dei prodotti musicali.
Si allego qui il link del Senato: https://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/showText?tipodoc=Sindisp&leg=19&id=1410839 ( Atto n. 3-01002 con carattere d’urgenza, Pubblicato il 12 marzo 2024, nella seduta n. 167)
A cura di AudioCoop
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