Interrogazione con richiesta di risposta scritta alla Commissione Articolo 138 del regolamento
Pina Picierno (S&D), Massimiliano Smeriglio (S&D)
Diritti d’autore su prodotti disponibili in streaming nelle piattaforme digitali
La piattaforma digitale Spotify ha annunciato che dal 1 gennaio 2024 applicherà nuove regole di
compenso verso gli artisti dalla stessa ospitati, per offrire i loro brani musicali. La novità prevedrebbe
che per tutti gli stream sotto le mille unità non verrà corrisposto alcun compenso o royalty e l’incasso
rimarrebbe quindi alla piattaforma.
Considerando che la maggior parte degli artisti presenti sulla piattaforma è di nicchia o proveniente
da piccole realtà musicali, la nuova norma colpirebbe circa tre quarti dei 100 milioni di brani presenti,
per un ammontare di 40 milioni di euro, che non sarebbero corrisposti agli autori/artisti ma che
andrebbero ad aumentare i guadagni di Spotify.
Oltre che eticamente discutibile, poiché non supporta piccoli artisti e produttori, a livello europeo l’Art.
18 della Direttiva (UE) 2019/790 del 17 aprile 2019 sul diritto d’autore e sui diritti connessi nel mercato
unico digitale, stabilisce che “gli autori e gli artisti (interpreti o esecutori)” hanno “il diritto di ricevere
una remunerazione adeguata e proporzionata”. Le nuove regole proposte da Spotify andrebbero
quindi in contrasto con tale normativa europea.
Si chiede pertanto alla Commissione:
– se e quali rimedi o sanzioni possono essere applicate alla piattaforma a seguito di questa sua nuova
decisione.