Mentre a Sanremo trionfava Olly, in Estonia faceva lo stesso Tommy Cash, che parla di noi: non ne usciamo bene
Se il nome Tommy Cash non vi dice nulla, sappiate che presto ne sentiremo parlare un bel po’. È lui infatti, praticamente in contemporanea con il nostro Olly, ad essersi guadagnato un posto all’Eurovision, vincendo la competizione canora più importante del suo Paese. E, anche se il nome potrebbe far pensare allo pseudonimo di un rapper italiano, Tommy Cash è in realtà il vincitore dell’Eesti Laul 2025, il Festival di Sanremo in salsa estone. Proprio ieri sera, infatti, all’Unibet Arena di Tallinn, si è tenuto l’Eesti Laul, con sedici diversi cantanti che si sono esibiti contendendosi il diritto di andare a rappresentare il proprio paese a quell’Eurovision in cui l’anno scorso Angelina Mango si piazzò settima, mentre l’edizione fu vinta dalla Svizzera con il giovane cantante Nemo Mettler grazie a una canzone, The Code, sulla libertà dai generi sessuali).
L’Eesti Laul è una delle diverse gare canore europee dedicate alla selezione per l’Eurovision: è stata infatti inventata nel 2009 appositamente per trovare il candidato ideale all’Eurovision Song Contest, a differenza di quanto avviene in Italia, dove la partecipazione alla competizione internazionale più irriverente del panorama musicale è una conseguenza alla vittoria di Sanremo, che resta il focus dei pensieri dei cantanti in gara e che storicamente irriverente proprio non è. Non a caso, non tutti i potenziali vincitori sarebbero giusti per il palco giovane e un po’ sopra le righe dell’Eurovision (ve lo immaginate Simone Cristicchi con la sua canzone in quel contesto?). Molto molto giusto per l’Eurovision è invece Tommy Cash, che appunto ieri sera ha vinto la selezione estone contando su un grandissimo appoggio del pubblico a casa (il 46% ha televotato per lui), e che quindi rappresenterà l’Estonia all’Eurovision 2025 di maggio a Basilea. E lo farò, udite udite, con una canzone cantata quasi tutta in italiano, pure se lui italiano non è, dal titolo Espresso Macchiato.
Tomas Tammemets, in arte appunto Tommy Cash, è un rapper, cantante e artista estone di 33 anni, con all’attivo un curriculum importante nel suo Paese. Suona e pubblica dischi dal 2012, ha partecipato a festival importanti, ha alle spalle collaborazioni con artisti quotati. Un cantante di spessore, si direbbe. Forse sì, ma prima di giudicarlo vale la pena di dare un’occhiata al brano che porterà all’Eurovision 2025.
Inutile cercare di raccontarla o di descriverla: la canzone, accompagnata da un immancabile balletto e da una tazza di caffè lungo da passeggio (più americana che italiana, in effetti) è un concentrato di stereotipi italiani riassunti una frase (detta male) dopo l’altra: bella mia, mio amore, por favore, spaghetti e, ovviamente, mafioso (uff).
Scritta da da Johannes Naukkarinen e Tomas Tammemets, la canzone è una sorta di inno all’italianità che ostenta la sua ricchezza (Mi like to fly privati / With 24 carati) e all’Italian Way of Life, che nell’immagine stereotipata che c’è all’estero è tutto rilassatezza e bella vita (Life is like spaghetti/ Hard until you make it / No stresso, no stresso / It’s gonna be espresso).
Un flow di rime da far tremare realmente i nostri rapper, che dovrebbero stare attenti al fiato sul collo di Tommy Cash, che poco lontano da qua intona: Ciao bella sono Tommaso / Dipendente dal tabacco / Mi piace il mio caffè molto importante / Non ho tempo per parlare mi scusi / Le mie giornate sono molto impegnate / E ho solo questo piccolo ristorante / La vita può darti dei limoni
Quando si balla con i demoni.
Insomma, una canzone che restituisce un’immagine caricaturale dell’Italia, e che forse proprio per questo dovrebbe pure farci storcere un po’ il naso. E invece, chissà come mai, non riusciamo più a togliercela dalla testa.