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La musica indipendente italiana entra nell’era digitale con un museo innovativo, fruibile interamente da casa. Grazie al proprio cellulare, computer o dispositivo per la realtà virtuale (VR), gli appassionati possono immergersi in un viaggio interattivo nella storia del MEI – Meeting delle Etichette Indipendenti. Questo evento, che da 30 anni celebra la scena discografica indipendente italiana, si trasforma ora in un’esperienza innovativa che combina esplorazione e interazione, come in un videogioco.

Un progetto per preservare la memoria della musica indipendente

L’idea nasce dall’urgenza di preservare la memoria collettiva di un movimento musicale che ha profondamente influenzato il panorama italiano. “Il rischio è che si perda la memoria di un racconto importante, quello delle realtà musicali indipendenti italiane”, spiegano i promotori del progetto, gestito dall’associazione di discografici AudioCoop e guidato da Giordano Sangiorgi, ideatore e organizzatore del MEI.

Il museo digitale si propone di raccontare e documentare l’impegno di migliaia di operatori, etichette discografiche, artisti e protagonisti della filiera musicale che, nel corso di tre decenni, hanno dato vita a un movimento culturale ricco e variegato. In un’epoca dominata dalla frammentazione digitale e dall’informazione mainstream, questo progetto mira a mantenere viva la memoria dell’underground musicale italiano.

Un’esperienza digitale unica nel suo genere

Concepito come un ambiente virtuale 3D, il Museo Digitale della Musica Indipendente Italiana è una struttura innovativa che prende ispirazione dalla suggestiva Piazza del Popolo di Faenza, cuore storico del MEI. Suddiviso in stanze tematiche, il museo ospita manifesti, videoclip, copertine e materiali storici di artisti e band che hanno segnato il panorama musicale indipendente dal 1995 al 2024.

L’accesso al museo è semplice: basta visitare la piattaforma Spatial.io, uno spazio collaborativo per la realtà estesa (XR), che offre visualizzazioni immersive e un’interfaccia intuitiva. Inoltre, il museo integra una collezione di opere NFT, consultabile su OpenSea, che raccoglie materiali iconici suddivisi per anno, tipologia e artisti.

Uno sguardo al futuro

Il Museo Digitale della Musica Indipendente si colloca anche all’interno del sito ufficiale del MEI, recentemente rinnovato in vista delle celebrazioni per il trentennale che si terranno nel primo weekend di ottobre 2025. Questo spazio mira a diventare un contenitore capace di rappresentare tutte le ricche realtà che hanno influenzato il panorama musicale italiano, anticipando mode e stili e contribuendo alla biodiversità musicale del paese.

“L’obiettivo è di raccontare in maniera pionieristica i nuovi tempi musicali e mantenere alta la qualità della proposta musicale”, concludono i promotori. Il progetto sottolinea l’importanza della pluralità culturale, contrastando l’omologazione del mercato musicale e promuovendo un’identità sonora unica e indipendente.

Grazie a questo museo digitale, la storia della musica indipendente italiana non è solo preservata, ma anche resa accessibile e coinvolgente per le nuove generazioni, in un formato innovativo che combina arte, tecnologia e interattività.

Fonte: Artribune https://search.app/eJwZvvjo8pZMJbtG6

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