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Il cantautore Edoardo De Angelis arriva per la prima volta a Reggio Emilia con una serata dal vivo di impegno e responsabilità civile sul tema della violenza di genere. Appuntamento sabato 30 maggio, alle ore 21, a My.Love.Loft, in via Statuto 12, hub post-industriale riconvertito al bello, divenuto centro di confronto cittadino e punto d’incontro di artisti e artigiani. La serata, che sarà caratterizzata dal recital “Anna ha visto la luna”, è in favore di Nondasola onlus, associazione che accoglie ogni anno circa 350 donne, le sostiene nei percorsi di uscita da relazioni violente, le ospita insieme a figlie e figli, affiancandole nel riprogettare le proprie vite in libertà e autodeterminazione, nella convinzione che dalla violenza si possa uscire. Per informazioni: tel. 3773812793.

 “Anna è la ragazza che salutiamo al mattino incrociata al portone”, spiega Edoardo De Angelis, “è la fioraia della piazza, è la donna che pulisce le scale, è la cassiera del bar, è la  nera sedicenne costretta a vendersi per strada, è nostra madre, nostra sorella, la compagna del nostro tempo, è la ragazza picchiata a sangue dall’uomo che dice di amarla, è la donna che trema di paura, la donna sfigurata dall’acido, la bambina africana alla quale vengono escissi i genitali, è Maria in fuga dall’Egitto, è la sorgente della nostra vita, l’origine del nostro amore, è la bellezza, la tenerezza, la pazienza, la fantasia, il coraggio, l’altro  da noi, la nostra immagine allo specchio, è ciò che desideriamo comprendere, raggiungere ma non possedere, la completezza del nostro essere”. In questo evento multimediale – pensato perché sia riconfermata in ogni giorno dell’anno la ricorrenza del 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne – risalta il segno evidente e dichiarato di un impegno civile e sociale: canzoni aperte allo slancio sentimentale, ma lontane dal vicolo cieco della retorica; canzoni che si stringono l’una all’altra, come fiori raccolti in un cesto, pronti all’offerta. Canzoni diverse tra loro, legate assieme da un nastro rosso, dalla volontà di offrire un ringraziamento sincero, dal profondo del cuore, a tutte le donne del mondo, per la loro preziosa e insostituibile presenza. 

Le voci della letteratura, della poesia, della canzone d’autore, la forza delle immagini, raccolte insieme come un cestino di fiori a significare l’impegno quotidiano contro la violenza di genere. Storie d’amore e di vita, nel recitato “Anna ha visto la luna” di Edoardo De Angelis dedicato a tutte le donne  alle  quali non siamo mai sufficientemente riconoscenti.  Già all’inizio degli anni ‘70 Edoardo De Angelis, con la sua canzone Lella affronta il problema della violenza sulle donne. Il grande successo del brano, e le successive interpretazioni di molti artisti, fanno di Lella un brano straordinariamente popolare. Per i contenuti forti della storia, la confessione di un femminicidio, la canzone attira differenti letture, e spesso viene accostata a un possibile fatto di cronaca. In realtà l’ispirazione nasce dalle appassionanti storie di Pasolini e Gadda, e ne richiama gli ambienti e le suggestioni. Ovviamente, nelle intenzioni di chi scrive, non giustifica l’atto violento, ma lo segnala in tutta la sua crudezza per farne un esempio negativo, così come accade in molta grande letteratura, da Tolstoi a Verga, da Flaiano alla Maraini. Il percorso professionale di De Angelis evidenzia, nel tempo, una particolare attenzione all’universo femminile, con una serie di canzoni dedicate. Alcune tra le più significative vengono raccolte nell’album “Non ammazzate Anna” (Helikonia, 2014): un atto di impegno personale e civile per sensibilizzare anime e coscienze riguardo al disagio sociale della violenza sulle donne. Una sorta di collana intima e personale, un atto d’amore e di rispetto, dal quale prende vita il concerto “Anna ha visto la luna”, nel quale il cantautore romano propone al pubblico un racconto con musica, immagini, passi di letteratura offerti da voci registrate di celebri attori e scrittori, un bilancio a cuore aperto della sua storia artistica e della sua vita, da Lella a Non ammazzate Anna, fino al brano finale, “Anna è un nome bellissimo”, nel quale l’immaginario di ogni figura femminile viene rappresentato ancora da quel simbolico nome, e dal ricordo di Anna Magnani, icona di tutti i caratteri del genere.

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