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«Lo Stato deve tenere la barra, deve considerare che i fondi per la cultura sono un investimento non una spesa. Questo cambia la prospettiva anche nella logica del riequilibrio territoriale». Questo il messaggio chiave lanciato da Agis in un’intervista pubblicata oggi da ANSA. ANSA.it

L’associazione sottolinea che il settore dello spettacolo non rappresenta un costo marginale, ma una risorsa strategica per il Paese: capace di generare occupazione, dinamiche locali, innovazione sociale e culturale. Nel contesto italiano, dove le diseguaglianze territoriali e la polarizzazione culturale sono ancora forti, Agis invita a ripensare il sostegno pubblico alla cultura come leva di coesione e competitività.

Secondo l’Associazione gli stanziamenti per musica, teatro, danza e spettacolo dal vivo dovrebbero essere valutati non solo in termini di bilancio, ma in termini di ritorno sociale ed economico: rigenerazione urbana, crescita dei consumi culturali e rafforzamento del tessuto creativo.

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