Una vita interamente (o quasi) dedicata alla batteria quella del Maestro Gianpaolo Petrini che negli anni è diventato uno dei maggiori esponenti delle percussioni in Italia. Tour con molti nomi noti, da Celentano ad Anna Oxa, e la sua Big Band, con la quale ha recentemente pubblicato il nuovo disco “The Big Band Is My Life”. Un piacere per noi intervistarlo.
Dalla tromba alla batteria. Come è avvenuta questa evoluzione che l’ha portata a diventare uno dei batteristi di spicco in Italia?
Come molti miei colleghi ho iniziato a suonare nella dalla di paese la tromba a 9 anni, questo perchè mio padre suonava il basso tuba. A 13 anni mio zio portò una batteria a casa perchè non sapeva dove metterla e da li iniziai, con il giradischi, ad andare dietro le canzoni. Cominciai poi ad andare dai maestri di batteria che mi fecero venir voglia di fare questa attività. A 16 anni suonavo già nelle balere il liscio ma miravo a suonare nelle band moderne in discoteca, le registrazioni e i tour. Adesso purtroppo i ragazzi non hanno possibilità di fare molte esperienze e poi negli anni 80 non eravamo tanti musicisti per cui era più facile trovare lavoro o forse c’era solo più lavoro.
Molti tour: Celentano, Anna Oxa, Mango… che ricordi ha di quei concerti?
Veramente non li ho citati tutti ma meritano di esserlo, il primo tour con Bobby Solo e l’orchestra dei Bravo di Augusto Righetti. Pierangelo Bertoli nel 1989 grande voce, subito dopo Mango con il quale abbiamo fatto 100 concerti nel 1986 e 80 nel 1987 solo d’estate. Grande cantante e persona! Con Alice in Germania ho fatto un tour teatrale molto bello, teatri sempre pieni. Con Anna Oxa per 5 anni ci siamo anche divertiti musicalmente con arrangiamenti più fusion. Con Adriano è stato divertente ed emozionante suonare la prima volta “ragazzo della via gluck”, provare sotto casa sua in 22 musicisti, lui veniva a provare mezz’ora e poi diceva “ragazzi vado a prendere un the” e non lo vedevamo più tornare così noi andavamo nel suo campetto a giocare a pallone! Sono stato anche fortunato a lavorare con quelli che cantano sul serio, ma ricordo anche le esperienze jazz con i grandi Gianni Basso, Franco Cerri, Barney Kessel e negli ultimi anni con Flavio Boltro, Fabrizio Bosso, Francesco Cafiso con l’Orchestra Nazionale Sinfonica Rai per Moncalieri jazz, l’orchestra di Demo Morselli Fininvest e con il M° Pinuccio Pirazzoli in Rai.
Il presente è tutto con la sua Big Band con la quale pubblica “The Big Band Is My Life”. Il titolo la dice lunga: la sua vita… è quindi la Big Band al momento il fulcro della sua attività artistica?
Si la big band che teniamo in piedi da 24 anni, importante è il lavoro della nostra manager Francesca Lensi nonchè mia moglie! Suonare nelle grandi orchestre mi è sempre piaciuto e il lavoro della ritmica è fondamentale. Ma ho anche una band fusion i Freelance con i quali abbiamo appena registrato il quarto disco con brani dei Police riarrangiati versione jazz funky.
Come è avvenuto il processo creativo del disco e quello di registrazione e produzione?
Siamo andati in studio 2 giorni e abbiamo registrato 10 brani tutto in diretta 16 musicisti, ovviamente abbiamo provato bene prima. E’ stato molto bravo il fonico Carlo Miori a fare i fiati, non è facile registrare tutti insieme. La produzione della nostra associazione Professional Drum e l’amico musicista Luca della Zanetti records, il quale ha un etichetta di musica di qualità.
Esiste un brano che lei reputo esserne il più rappresentativo? Perché?
Sicuramente il primo brano stile Buddy Rich ma anche il settimo The four Sleepers di Don Grolnick arrangiato da Gabriele Comeglio già con Mina, stile fusion come sono cresciuto io musicalmente con i batteristi numeri uno Steve Gadd e Vinnie Colaiuta.
Un live di presentazione fissato per il 21 dicembre a Torino. Cosa porterete sul palco?
La scaletta sarà praticamente la sequenza del cd intero con IMA la cantante ospite più gli altri musicisti ospiti:GianFranco Marchesi al trombone, Samuele Tozzi al sax, Mattia Niniano al piano, Francesco Tringali alla chitarra e il M° Andrea Ravizza anche autore del brano che dirigerà Black Mirror scritto apposta per la big band.