La scomparsa di Peppe Vessicchio ha lasciato un vuoto incolmabile nel mondo della musica italiana: all’età di 69 anni se ne è andato il direttore d’orchestra e arrangiatore italiano diventato uno dei simboli di Sanremo.
“Con il Maestro Peppe Vessicchio due anni fa, dopo esserci incontrati a Milano ed avere sposato la sua causa anche fornendogli in appoggio il nostro studio legale Avv.ssa Claudia Barcellona insieme a AudioCoop e ad altre associazioni, aprimmo il MEI – Meeting delle Etichette Indipendenti di due anni fa, con un suo intervento in video collegamento a sostegno della sua giusta richiesta, anche a nome di tanti altri artisti, di poter ricevere i diritti connessi che gli erano dovuti dalla Rai per le sue tante prestazioni in video. Lo fece, lo ricodiamo tutti, in modo educato e gentile e per noi fu un onore sostenerlo in questa battaglia su un giusto diritto. Tra l’altro , concentro’ il un intervento al MEI del 2023 in merito alla sua causa vinta contro la Rai per il mancato pagamento dei diritti d’autore sulle musiche de “La prova del cuoco”. La causa è stata vinta dal Tribunale di Roma nell’agosto 2023, che ha riconosciuto i suoi diritti come produttore delle sigle. L’intervento è stato un’occasione per celebrare questa sentenza “storica” per la tutela dei diritti degli artisti e dei produttori musicali” ricorda Giordano Sangiorgi, patron del MEI, La sua vittoria permise ad altri artisti di poter ottenere diritti che fino ad allora non gli erano stati riconosciuti.
Proprio per il legame del maestro con il Festival, alla notizia della morte di Vessicchio, in molti hanno chiesto di intitolare il Teatro Ariston alla sua memoria. Su Change.or è partita una raccolta firme, mentre sui social sono diversi gli utenti che hanno chiesto a gran voce l’intitolazione del teatro sanremese.
Su Change.org è stata lanciata una petizione per intitolare il Teatro Ariston di Sanremo a Peppe Vessicchio. Nella petizione si legge: “Il Teatro Ariston di Sanremo, dove ha trascorso gran parte della sua carriera, è il luogo naturale per conservarne la memoria. È lì che il Maestro ha diretto, sorriso, emozionato, insegnato e, in fondo, vissuto. E per questo chiediamo che quel teatro simbolo della musica italiana nel mondo porti anche il suo nome”.
Alla famiglia Vacchino proprietaria del Teatro Ariston, al Comune di Sanremo e alla Rai, è stato chiesto di valutare un gesto commemorativo concreto, come l’intitolazione “Teatro Ariston – Peppe Vessicchio” oppure la dedica di una sala o del podio orchestrale come “Sala Peppe Vessicchio” o “Podio del Maestro”: viene definito come “un atto semplice, ma carico di significato”, perché “non è solo una questione di nomi: è un modo per dire che l’eleganza, la cultura e la gentilezza possono diventare eredità collettiva”.
Sempre su Change.org si legge: “Il Maestro Vessicchio ha partecipato a oltre metà delle edizioni di Sanremo dal 1990 a oggi, diventando parte integrante della sua identità. È stato tra i direttori più amati dal pubblico televisivo italiano, tanto che sui social l’espressione ‘Dov’è Vessicchio? è diventata un tormentone nazionale. È stato testimone e protagonista dell’evoluzione musicale italiana, promuovendo la cultura dell’armonia e il valore educativo della musica“.
L’idea di intitolare il Teatro Ariston di Sanremo alla memoria di Peppe Vessicchio è iniziata a circolare sui vari social network appena si è sparsa la triste notizia della scomparsa del grande direttore d’orchestra. Sulla pagina Facebook ufficiale dell’Ariston, un utente ha scritto: “Intitolate il Teatro Ariston al Maestro Vessicchio lui è stato l’anima dell’orchestra per decenni”. Un altro ha commentato scrivendo: “Sarebbe una bella testimonianza di stima e affetto per quest’uomo così discreto e gentile”.
Come Meeting delle Etichette Indipendenti appoggiamo tale proposta e indichiamo, anzi, in caso non fosse percorribile, di pensare ad altro spazio e/o luogo e/o evento significativo che lo ricordi proprio a Sanremo in occasione del prossimo Festival di Sanremo. Come MEI stiamo lavorando per ricordarlo con un’iniziativa proprio sul tema del diritto agli artisti nel corso del 2026 verso il prossimo MEI dei 30 anni dal 1 al 4 ottobre 2026 a Faenza.


