L’Osteria del Palco, il libro curato da Francesca Amodio, per i 25 anni del MEI e’ tornato in libreria con una nuova ristampa dopo avere esaurito la prima.
Per questa occasione sara’ presentato martedì 6 giugno alle ore 10 e 30 dal patron del MEI Giordano Sangiorgi insieme al giovane cantautore Fulminacci, gia’ premiato al MEI, a Radio 2 Social Club, il programma radiofonico e tv condotto magistralmente da Luca Barbarossa.
“L’Osteria del palco” è una raccolta di 25 interviste che celebrano i 25 anni del M.E.I. – Meeting Etichette Indipendenti -, lo storico festival di Faenza ideato da Giordano Sangiorgi che ogni anno riunisce le più importanti produzioni discografiche indipendenti ed emergenti d’Italia. Sulla scia degli ideali di libertà e indipendenza, nella musica così come nella vita, 25 musicisti hanno raccontato la loro idea di arte, di musica, di cibo e di viaggio attraverso racconti sinceri, liberi e senza filtri, in cui la distanza fra persona e personaggio si è ridotta fino a scomparire, spesso in un buon calice di rosso. Prefazione di Omar Pedrini.
Un particolare omaggio alla storia del MEI–Meeting Etichette Indipendenti, il festival di Faenza ideato da Giordano Sangiorgi, che ogni anno riunisce le più importanti produzioni discografiche indipendenti ed emergenti d’Italia, che celebra lo sposalizio tra musica, viaggio e gastronomia nei suoi 25 anni e la sua ripartenza, dopo la tragica alluvione che ha colpito due volte Faenza, che avverrà al MEI speciale che si terrra’ dal 6 all’8 ottobre di Faenza.
Il MEI Speciale del 2023 di Faenza che avra’ al centro il tema della ripartenza del settore musica sul territorio e di tutte le realta’ colpite e con un occhio di riguardo agli artisti del territorio parte con l’Omaggio a Rodolfo Santandrea, noto cantautore faentino, arrivato al Premio della Critica al Festival di Sanremo di 40 anni fa con il brano La Fenice, uno dei preziosi tesori musicali della nostra Romagna.
Infatti, Il tempo corre via veloce, sempre più veloce, siamo quotidianamente bombardati da informazioni, facce, voci, immagini e impegnati in cotanto sforzo ginnico i più vecchi rischiano di dimenticare e i più giovani di non conoscere mai i grandi tesori del passato, soprattutto quelli che già alla loro epoca, per un motivo o per l’altro, non avevano raccolto le fortune che avrebbero meritato. Uno di questi tesori è il cantautore faentino Rodolfo Santandrea, autore tra il 1983 e il 1995 di quattro magnifici album, il primo dei quale conteneva “La fenice”, scritta con Riccardo Cocciante, che impressionò il pubblico e vinse il premio della critica nella splendida edizione del festival di Sanremo 1984. Insieme a lui, tra le nuove proposte, c’erano nomi come Eros Ramazzotti, Giampiero Artegiani, Marco Armani, Flavia Fortunato. A quel punto Santandrea avrebbe potuto cavalcare l’onda, cercare il successo, proseguire facendo brani che catturassero e compiacessero il grande pubblico. Invece seguì un percorso di rigorosa sperimentazione, fatto di avanguardia pura: tutto l’incredibile “Ricordi e sogni del mio vescovo” del 1986 e canzoni stralunate, personalissime e dolorose, che potremmo in qualche modo accostare a quelle del grandissimo Lucio Quarantotto, di cui era peraltro amico. Ci piace anche ricordare la sua attività di arrangiatore, il “trattamento” che riservò a “È piazza del campo”, album del 1985 di Mario Castelnuovo: ascoltare per credere. Le belle composizioni del cantautore romano furono trasformate in qualcosa di completamente alieno, assolutamente inedito in Italia. E a questo punto arriviamo al disco che vi stiamo per presentare: il MEI da sempre ha valorizzato artisti e band che hanno lasciato una traccia importante all’interno della cultura musicale italiana pur magari non avendo il giusto riconoscimento di mercato. È una delle nostre mission, come si dice in questi casi, fin dalla prima edizione.
A 40 anni circa dalla sua vittoria del Premio della Critica al Festival di Sanremo con il brano La Fenice, il MEI vuole rendere un omaggio appassionato alla storia e alla carriera di Santandrea.
Perché realizziamo questo omaggio?
Proprio per quel che dicevamo sopra, vogliamo dare il nostro contributo alla riscoperta, spingervi a fermare il tempo e guardarvi indietro, con calma e cuor contento.
Per fare godere vecchi e nuovi ascoltatori della bellezza delle canzoni frutto della geniale creatività di Santandrea, ecco a voi 11 gruppi e cantautori di oggi, lanciati alla scoperta delle meraviglie di ieri, selezionati con cura da Alberto Scotti della Snowdonia dischi, nonché membro, insieme a Cinzia La Fauci, dei Maisie.
Dopo aver scelto i musicisti, ha assegnato loro un brano di Santandrea che, a suo parere, poteva essere loro congeniale.
Ogni gruppo o cantautore invitato ha realizzato una sua personale versione e Snowdonia ha raccolto il risultato di tutto questo lavoro.
I musicisti sono:
- Claudio Milano
- Le forbici di Manitù
- Ossi
- Mapuche
- Paolo Zangara
- Klippa Kloppa
- Maisie
- Manuel Pistacchio
- Davide Matrisciano
- Stefano Barotti
- Jet Set Roger
Ne nasce un disco omaggio che sarà presentato al MEI 2023 tra il 6 e l’8 ottobre a Faenza.
Invece nel libro L’Osteria del Palco, andato esaurito e ristampato in questi giorni per una nuova distribuzione, che sara’ presentato martedì 6 giugno a Radio 2 Social Club gli artisti intervistati sono stati ben 25, uno per ogni anno del MEI.
Questi gli artisti intervistati:
1. A Toys Orchestra
2. Paolo Benvegnù
3. Giulio Casale
4.Teresa De Sio
5. Fulminacci
6. Roberto Gatto
7. Mauro Ermanno Giovanardi
8. Gnut
9. Il Muro del Canto
10. La Rappresentante di Lista
11. Petra Magoni
12. Mai Mai Mai
13. Management
14. Meganoidi
15. Mòn
16. Erica Mou
17. Perturbazione
18. Enrico Rava
19. Riccardo Sinigallia
20. Alessandro Sipolo
21. The Bastard Sons Of Dioniso
22. The Niro
23. The Zen Circus
24. Giovanni Truppi
25. Umberto Maria Giardini
Omar Pedrini ha dichiarato: “Qui dentro troverete interviste straordinarie dove musicisti e cantanti raccontano il loro rapporto con il cibo e la loro musica. Dalle osterie care agli Zen Circus al ristorante in Grecia della famiglia Sinigallia, passando per la rocambolesca avventura sanremese dei Perturbazione, scoprirete posticini frequentati dalla grande carovana della musica indipendente, luoghi intimi o dell’anima di altri che qui consegnano le loro privatissime emozioni e i loro posti del cuore e del palato. Insomma un bel libro che potrebbe anche diventare una vera e propria guida on the road per appassionati di musica, viaggi e buon cibo”.
Queste le parole dell’autrice: “Quando sono stata contattata da Giordano Sangiorgi e Daniele Bosi per la stesura di questo libro ho accettato immediatamente, con entusiasmo e senza esitazioni. Questo perché la stima e l’affetto che nutro per Giordano è tale per cui non ho avuto riserve sul fatto che il progetto sarebbe stato unico e sui generis. Il M.E.I. – Meeting Etichette Indipendenti, lo storico festival di Faenza a cui ha dato vita ben venticinque anni fa, rappresenta tutto ciò che la musica è per me: scambio, socialità, passione, aggregazione, assenza di competizione, di confini, sfoggio di creatività e multidisciplinarità, cooperazione. Sostanzialmente, vita. Il M.E.I. è un festival che con umiltà e coraggio ha tenuto a battesimo molte delle personalità musicali dell’attuale panorama nostrano che hanno raggiunto traguardi sorprendenti, scommesse vinte, cavalli di razza su cui non in molti avrebbero puntato. È un festival estremamente all’avanguardia, che non ha paura del nuovo che avanza e che, anzi, lo incoraggia e lo tiene per mano, issando sempre ben in alto la bandiera della libertà. Ciliegine sulla torta sono state la pubblicazione da parte della casa editrice Polaris di Daniele Bosi, che da oltre tre decadi racconta proprio della libertà, quella del viaggio, un leitmotiv imprescindibile per ogni musicista ma, in generale, per ogni essere umano, che siano viaggi della mente o del corpo, e l’onore della prefazione di Omar Pedrini, colonna portante del rock alternativo italiano e uomo dalla sensibilità rara. Questo libro quindi nasce per augurare buon compleanno al M.E.I. e per farlo ho raccolto 25 testimonianze di artisti che, nel corso di questi 25 anni, sono diventati “amici” del festival, ma non solo; sono infatti presenti anche degli “outsider”, che hanno impreziosito questo testo con le loro testimonianze e che condividono con il festival gli ideali di libertà ed indipendenza. Il fil rouge del libro è lo sposalizio tra musica, viaggio e gastronomia: tre matrici fondamentali per ciascun artista, che hanno in comune le caratteristiche di pazienza, dedizione e quotidianità. Così come un piatto necessita di tempo e cura per essere cucinato al meglio, anche una canzone richiede una gestazione spesso lunga e travagliata, ma il risultato finale di entrambi ripaga di tutti i tormenti”.
Alla fine del libro è inoltre presente un “Itinerario Gastromusicale”, ovvero una raccolta dettagliata delle osterie e dei ristoranti citati dai musicisti nelle interviste.
Francesca Amodio, romana, classe 1991, è una scrittrice musicale freelance. Dopo la laurea in Lettere ed un master in Giornalismo e Comunicazione, scrive per L’Unità, Il Tiburno, Rockit, Qube Music, Just Kids Magazine, Oca Nera Rock, Il Quorum, Popcorn Tv, Musica Intorno, Funweek e La Nostra Tv. Attualmente collabora con OAPlus, cura una rubrica di recensioni di dischi per il M.E.I. – Meeting Etichette Indipendenti e scrive live report di concerti per Musica Dal Palco. Fa parte della giuria del Premio Tenco. Per Polaris ha scritto L’osteria del palco. Nella foto, Francesca Amodio con Omar Pedrini al M.E.I. 2020 (foto © Gruppo Fotografico Aula 21).