È un rock d’autore assai graffiante, scarno, polveroso. È un modo di fare decisamente americano quello di Pit Coccato in questo disco dal titolo evocativo “Tales of Lonely Nights”. Ha saputo dare al suono anche quel potere visionario che sembra venire dal Boss di una vecchia maniera rock, mai invadente, sicuramente riflessivo… di sicuro una bella prova di maturità questo Ep che troviamo grazie alla pubblicazione de La Fabbrica/ Alter Erebus. Che poi dietro la giostra c’è la firma di Daniele Celona e questo, probabilmente, non deve farci sorprendere se questo disco, in versione fisica, lo troviamo mescolato ad un fumetto… ne parleremo…
Un Ep nuovo di zecca ma anche un disco fisico che promette cose che in digitale non avremo. Giusto?
Un ep che rompe un silenzio durato quasi 2 anni, non ho mai sentito il bisogno di scrivere tanto per scrivere, mi piace prendermi il mio tempo.
Per la realizzazione fisica di questo EP ho deciso di fare un fumetto per due principali ragioni: la prima è per fornire all’utente una dimensione artistica ulteriore che non sia prettamente musicale, essere letteralmente in grado di sfogliare le canzoni attingendo a un punto di vista alternativo (quello dell’autore della storia).
La seconda è una ragione più pragmatica, perché nel fumetto è inserita una traccia bonus che si può ascoltare soltanto acquistandolo; questo è il mio piccolo atto di ribellione che ha l’obiettivo di dimostrare che le piattaforme non sono l’unico medium che un progetto deve padroneggiare per esistere. Il pubblico che realmente ti ascolta, compra i dischi e viene ai tuoi concerti pagando un biglietto merita di essere premiato con un contenuto bonus.
Ami i fumetti: quanto la tua musica prende da quel linguaggio? Oppure accade il “viceversa”?
Quando scrivo spesso cerco di descrivere spaccati di vita, ed i conseguenti stati d’animo, nella maniera più fotografica possibile. Quindi forse questo è il punto più in comune che ho con l’arte del fumetto: tante piccole vignette testuali che compongono una canzone. Riconosco che gran parte del mio gusto artistico sia stato plasmato nell’adolescenza sfogliando pagine e pagine di fumetti.
https://www.youtube.com/watch?v=zC6jkPODGjA
Riporti in qualche modo l’America anche dentro il tuo immaginario visivo? Penso al video che fa un po’ quel verso li… o sbaglio?
L’immaginario a cui attinge la mia musica è principalmente Anglo-americano, sono cresciuto ascoltando quasi esclusivamente musica inglese o d’oltre oceano.
Le immagini descritte nella mia musica sono perciò di conseguenza di estetica molto coerente con le mie ispirazioni principali: Pavement, Tom Waits, Radiohead, Jason Molina e last but not least i Green Day. Il video ha un’estetica assolutamente “indie americana”, ma sorrido se penso che abbiamo girato tutto il materiale nel tour del 2022 tra la toscana e la puglia. Forse l’idea ha prevalso sulla location, molti video di Sparklehorse Elliott Smith son stati realizzati con questo concept alla base.
Parliamo di suoni invece: un lavoro che hai portato avanti con Daniele Celona. Perché questa connessione? Cosa cercavi e cosa hai trovato?
Il primo elemento in comune con Daniele è sicuramente un amore incondizionato verso la musica anni 90, e in generale una condivisione più ampia riguardo a una serie di punti di vista sullo “show business” italiano. la collaborazione è cominciata con il tour di uno spettacolo di nome Maledetti Cantautori, tra un concerto e l’altro abbiamo avuto modo di confrontarci su tante idee, così gli ho fatto ascoltare le demo e mi son affidato per la produzione. I pezzi su cui ha messo le mani erano praticamente arrangiati, ciononostante ha saputo fare un lavoro ottimo nel lavorare le varie parti per far risaltare al meglio la produzione e aggiungere elementi di noise o ulteriori samples.
L’ultimo brano “Who you really are” sembra essere un’esplosione, un’urgenza… capire noi stessi. Che sia questa la vera preghiera di questo disco?
WYRA è il pezzo più complesso del disco. Parla di sensi di colpa, frustrazione e domande che non ti fanno dormire la notte; quindi più che una preghiera è una risposta violenta e catartica allo stress che si accumula invecchiando. Penso al fenomeno fisico che porta le stelle a deflagrare in gigantesche Supernove: prima di implodere su sè stesse esplodono in un ultimo spettacolare gesto.
https://open.spotify.com/intl-it/album/4JMWovT5BNoHqSIcEFfRWT?si=215488cb3d044361