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Nel panorama dello spettacolo italiano esistono collaborazioni che, pur restando spesso nell’ombra, hanno segnato carriere di grande successo. Uno di questi è quello tra Carlo Conti, oggi uno dei conduttori più amati della televisione italiana, e Rodolfo Banchelli, artista poliedrico capace di spaziare tra danza, musica e teatro. Si può parlare di amicizia o semplicemente di un rapporto di collaborazione (dipende dai punti di vista) che ha aiutato la brillante carriera televisiva di Conti.

Negli anni ’90, Rodolfo Banchelli si trasforma anche in imprenditore della nightlife fiorentina, gestendo locali di successo come il Fandango, lo 055 e il celebre Manila di Campi Bisenzio. Questo locale diventa rapidamente un punto di riferimento della vita notturna cittadina, attirando artisti, DJ e giovani in cerca di divertimento, oltre a band importanti come gli Spandau Ballet e DJ di fama internazionale come Stefano Noferini.

È proprio al Manila che le strade di Banchelli e Carlo Conti si incrociano in modo determinante. Conti, all’epoca DJ e conduttore di piccole trasmissioni televisive ma in un periodo poco brillante, inizia a lavorare nei locali gestiti da Banchelli. Quest’ultimo riconosce il talento e il carisma di Conti, decidendo di puntare su di lui.

Il vero punto di svolta arriva quando, dai locali più piccoli, Banchelli dà a Conti l’opportunità di condurre la serata del sabato sera al Manila e, successivamente, finanzia e supporta il programma televisivo “Vernice Fresca”, registrato proprio all’interno del Manila. Questo show diventa il trampolino di lancio per Carlo Conti, consentendogli di farsi conoscere dal grande pubblico e aprendo la strada a una brillante carriera televisiva. Conti dimostra di avere quel carisma e quella spontaneità che colpiscono il pubblico, elementi che Banchelli aveva intuito fin dai primi momenti.

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Banchelli ricorda con orgoglio questo periodo, sottolineando il proprio ruolo nel fornire a Conti la piattaforma su cui costruire la sua carriera: “Carlo è sempre stato una persona talentuosa ed educata, ma si ricorda poco di questo periodo”.

Dopo il successo di “Vernice Fresca”, le carriere di Banchelli e Conti prendono strade diverse. Carlo Conti diventa uno dei volti più noti e amati della televisione italiana, conducendo programmi di punta come “Tale e Quale Show” e il Festival di Sanremo, consolidando il suo status di conduttore nazional-popolare.

Nel frattempo, Banchelli prosegue il suo percorso artistico, continuando a sperimentare tra musica, danza e teatro. Il suo talento poliedrico lo porta a nuove esperienze, come le sue partecipazioni al Festival di Sanremo:

– 1984: nella sezione Nuove Proposte con il brano “Madame”, che gli consente di ottenere una prima importante visibilità.

-1985: nella sezione Nuove Proposte con la canzone “Bella gioventù”, consolidando la sua presenza nel panorama musicale italiano.

-1997: come autore del brano “Voglio un Dio”, interpretato da Petra Magoni, che lo vede tornare sul palco sanremese con una nuova veste artistica,

La carriera di Rodolfo Banchelli prende il via molto presto nel mondo della danza, dove si afferma come campione italiano di Boogie Woogie e Rock’n Roll già in giovane età. Parallelamente alla danza, coltiva una forte passione per la musica,

Tutto questo e molto altro su Carlo Conti, altri nomi importanti e la storia degli anni ’80 e ’90 a Firenze saranno svelati nel libro sulla discoteca Manila, in uscita nei prossimi mesi e scritto da Rodolfo Banchelli. Il volume esplorerà le storie di quegli anni, svelando i retroscena di un periodo che ha segnato profondamente la musica e la televisione italiana.

Il libro, arricchito da fotografie d’epoca, interviste e aneddoti inediti, offrirà uno spaccato autentico di un’epoca che ha lasciato un’impronta indelebile nella cultura pop italiana.

La storia di Carlo Conti e Rodolfo Banchelli dimostra che dietro ogni grande successo c’è spesso una collaborazione iniziale fondamentale. In questo caso, Banchelli ha saputo dare a Conti l’occasione che avrebbe segnato l’inizio di una carriera leggendaria.

Il ritorno di Banchelli con l’album “Uomini” e il libro sul Manila non è solo un tributo alla sua carriera, ma anche un invito a ricordare come le opportunità create dietro le quinte spesso siano le più decisive.

E chissà, magari è arrivato il momento che anche Carlo Conti riconosca pubblicamente quel primo, fondamentale aiuto ricevuto da Banchelli. Perché ogni leggenda ha una storia d’origine, e a volte, tutto comincia con un’occasione data al momento giusto.

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