Mercoledì 17 dicembre, alle ore 15, nell’ex Sala del Consiglio di piazza Morgagni l’Auser organizza un incontro dedicato a Carlo Brighi, detto Zaclén, considerato il capostipite del liscio romagnolo. A intervenire sarà Gabriele Zelli, cultore di storia locale, insieme al Trio Iftode che eseguirà brani del musicista romagnolo.
Carlo Brighi sin da giovane assecondò la sua vocazione musicale, prima eseguendo le celebri arie di Strauss, all’epoca in voga, e poi decidendo di farne una “versione popolare romagnola”. Brighi, socialista militante, intuì che la musica degli Strauss, nata alla corte e nella realtà urbana e raffinata di Vienna e per di più ‘straniera’, non si sarebbe adattata alle abitudini e ai gusti musicali della Romagna. Fu così che dagli eleganti valzer viennesi si passò ai balli caratterizzati da frenesia, volteggi, acrobazie, inventando il ballo romagnolo, ricco di assonanze con quelli antichi delle campagne e delle colline.
Le composizioni e le esecuzioni di valzer, polke e mazurke di Carlo Brighi ebbero subito un grande successo, offrendo l’opportunità alle giovani coppie di abbracciarsi ‘fortemente’ in pubblico, atto che la Chiesa cattolica deprecò giudicandolo uno scandalo.
Carlo Brighi e tutti gli altri musicisti romagnoli che hanno proseguito su questa strada sono stati e sono da considerarsi i creatori di un vero e proprio genere musicale, oggi comunemente identificato come liscio ma che forse, in maniera più propria e pertinente, potrebbe essere classificato come “musica da ballo romagnola”.
Carlo Brighi morì il 2 novembre 1915 a Forlì e scrisse oltre 1200 composizioni musicali. Da questo straordinario patrimonio culturale e musicale il maestro e violinista Teddi Iftode ha tratto molti spartiti e li ha adattati per l’esecuzione del trio composto con i due figli, Radu, secondo violino, e Vlad, pianoforte e tastiere. Il Trio Iftode da oltre vent’anni esegue con successo il repertorio dei compositori romagnoli che si sono succeduti dopo Carlo Brighi, come Carlo Barbieri, Secondo Casadei, Romolo Zanzi e Ferrer Rossi.


