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Esce il 7 maggio “GIRAFFE”, il nuovo album del trombonista MATTEO PAGGI.  

Poliedrico e visionario, Matteo Paggi appartiene alla nuova generazione di talenti jazz italiani, costruendo una carriera che intreccia tradizione e sperimentazione. Diplomato con lode come trombonista orchestrale, perfezionatosi tra Italia, Stati Uniti e Olanda, ha vinto riconoscimenti prestigiosi come il Premio Internazionale Inner Wheel nel 2011, a soli 14 anni, e il recente Top Jazz 2024 in ben tre categorie: come “Nuovo Talento” e come componente di “The Fearless Five” di Enrico Rava, sia nella categoria “Miglior Album” che “Miglior Formazione”. Ha collaborato e collabora con artisti di fama internazionale, tra cui Joe Lovano, Yamandu Costa e Tony Coleman, calcando palcoscenici importanti come quelli del Bimhuis, Umbria Jazz, Dresdner Philarmonie.  

Oltre a Giraffe, Matteo Paggi oggi è impegnato in numerosi altri progetti, dal quintetto “Fearless Five” di Enrico Rava al trio italo-estone-tedesco Morgenbarn, al duo di sperimentazione elettronica Diasilla. 

L’album contiene otto tracce, che si muovono con grazia tra nostalgia, astrazione ed energia pura, tessendo un percorso sonoro ricco di suggestioni e contaminazioni. Il disco si sviluppa attraverso evocazioni intense e atmosfere sospese, tra illusioni che si dissolvono e intrecci musicali densi di significato. Brani come “Cantiere” trasformano in suono l’iconografia industriale del pittore francese Fernand Léger, dando voce all’incontro tra uomo e geometria, materia e astrazione, mentre altri come “Gero” affondano le radici nella storia, personale o collettiva, restituendo echi di sentimenti condivisi che risuonano nei nostri piccoli mondi. Un lavoro circolare, che si apre con la luminosa dolcezza di “Ham and Sun”, un vivido ricordo dell’infanzia, carico di sensazioni tattili e bagliori di memoria, per chiudersi con “Slow My Skiing,” un omaggio al metodo Slonimsky e al concetto di libertà nell’improvvisazione. Un finale che richiama la luce dell’inizio, ma con una consapevolezza nuova, adulta, ma non per questo limitata, capace di trascendere i meccanismi della percezione. 

Un’opera raffinata che esplora il suono come linguaggio interiore, combinando influenze jazz, pop, rock. Dopo anni di ricerca artistica, performance nei maggiori festival europei e collaborazioni con leggende della musica italiana e internazionale, Paggi introduce così il suo quintetto Giraffe, nato ad Amsterdam: un progetto che sfida i confini della composizione e dell’improvvisazione, confermando la sua capacità di trasformare la musica in un’esperienza immersiva, tra reminiscenze, ricerca sonora e libertà creativa. Un disco che non solo racconta storie, ma invita l’ascoltatore a riscoprirsi attraverso il suono. GIRAFFE costruisce, decostruisce, trasforma: una musica che affascina, nutre e coinvolge, conquistando l’ascoltatore esperto e sorprendendo chi si avvicina per la prima volta. 

MATTEO PAGGI | BIOGRAFIA 

Artista poliedrico e musicista versatile, Matteo Paggi ha esplorato diversi generi musicali, strumenti e approcci sin dall’inizio del suo percorso artistico. Colori, voce, timbro, dinamiche, i più piccoli dettagli del suono e dell’articolazione: tutto questo è oggetto del suo studio e della sua ricerca continua nell’espressione stilistica. Un’esplorazione interiore che si riflette in quella musicale. Matteo Paggi trasforma la ricerca di sé in suono, spaziando dal jazz moderno e contemporaneo a quello tradizionale Anni ’20, dall’improvvisazione libera e sperimentale alle suggestioni dell’elettronica ambient. 

Diplomato con il massimo dei voti come trombonista orchestrale, nel 2011 vince il Premio Internazionale Inner Wheel e nel 2016, durante la laurea triennale in musica classica, è tra i 10 migliori studenti del Conservatorio “G. Rossini” di Pesaro. 

Nel 2017 si perfeziona in composizione, musica da camera e direzione d’orchestra alla Stanford University (California) e alla Marquette University (Wisconsin). Nello stesso anno vince l’audizione come primo trombone nell’ONCI, l’Orchestra Nazionale Italiana dei Conservatori, e con il suo quartetto “Bb Jazz Quartet” diventa artista ufficiale della radio “Skyline Radio&Soul”. 

Nel 2019 si trasferisce ad Amsterdam, dove inizia importanti collaborazioni con musicisti di tutto il mondo e completa i suoi studi al Conservatorium van Amsterdam, con un Master in Trombone Jazz. Come ricerca finale presenta W O R D S, un metodo innovativo di sua invenzione, per l’improvvisazione e la composizione istantanea, basato sulle parole, che tocca le tre sfere dell’essere umano: mentale, corporea e spirituale. Miglior jazz su Bandcamp a febbraio 2024, W O R D S è il nome di uno dei principali progetti live di Matteo Paggi, da cui nasce anche l’omonimo album, pubblicato nello stesso anno dall’etichetta berlinese AUT Records in collaborazione con il collettivo marchigiano NUGO. 

Numerosi i premi: nel 2022, Matteo Paggi conquista il 3° Premio della Giuria, il Premio della Critica e il Premio del Pubblico al Premio Internazionale Massimo Urbani. 

Dopo anni in tour in in Europa con il gruppo di early jazz “The Fried Seven” (vincitori del Kerel van Eerd Music Award 2021) pubblica nel 2024 il disco “Late to the Party” per l’etichetta americana Rivermont. Sempre nel 2024 esce “FLECA”, il primo album del suo trio “The Unexpected Virtue of Ignorance”, che ne esprime l’anima rock molto particolare. 

Dal 2024 collabora con la compagnia teatrale Oorkaan (Amsterdam) nel progetto “In de Wijk”, esibendosi nello spettacolo “De dag dat papa viel” diretto da Wieger Meulenbroek: insieme al sassofonista israeliano Aviv Noam, presenta uno spettacolo teatrale di circa 40 minuti in cui usano i loro corpi e lo spazio circostante come attori o mimi, ma con i loro strumenti al posto della voce (suonando composizioni originali, arrangiamenti e improvvisazioni libere).Nel 2025 vince il Top Jazz 2024 nella categoria “Nuovo Talento”, mentre i “Fearless Five” di Enrico Rava si aggiudicano i premi “Miglior Album” e “Miglior Band” dell’anno. 

Tra gli artisti con cui ha condiviso il palco, Enrico Rava, Tony Coleman, Yamandu Costa, Adam Rapa, Dianne Reeves, Peter Washington, Ethan Iverson, Dan Weiss, gli Imperial Triumphant, Joe Lovano, Lewis Nash, Fabrizio Bosso, Giovanni Sollima, Don Farinacci e Veronica Swift. Tra i palchi più importanti in cui si è esibito ci sono North Sea Jazz, Umbria Jazz, Jazzaldia, Sala del Senato Italiano, Dresdner Philarmonie, GrachtenFestival, Auditorium Ennio Morricone, Controtempo Jazz&Wine, Jazz in Duketown, Breda Jazz Festival, Bimhuis, De Doelen, Unerhoert Festival, Poppodium 013, Paaspop Festival, Ziggo Dome, Blue Note Milano, Casa del Jazz, Pisa Jazz e Flux.  

Attualmente, Matteo è impegnato nel quintetto di Enrico Rava, i Fearless Five, suona come improvvisatore di musica elettronica e trombonista nei progetti Morgenbarn (insieme al percussionista tedesco Tilo Weber e alla sassofonista estone Maria Faust) e DIASILLA (insieme al sound designer e concittadino Matteo Stella). 

Sempre ad Amsterdam, città in cui risiede tuttora, ha fondato GIRAFFE, un quintetto di musica originale che fonde influenze pop, rock e jazz. Il loro album d’esordio, omonimo, sarà pubblicato il 7 maggio 2025. 

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