C’è qualcosa di sacro nei silenzi che precedono una voce. E in “VAGO”, primo singolo ufficiale di JVLIA – fuori il 23 maggio per NEOWAVE – quella voce arriva sottile e necessaria, come una fenditura nella superficie liscia dell’apparenza. Un debutto che non chiede il permesso: entra piano, ma lascia il segno.
Romana d’adozione, calabrese d’origine, JVLIA (Giulia de Gregorio) affonda la penna in una malinconia lucida, esistenziale, figlia di un tempo che ci vuole sempre in marcia. “VAGO” – già disponibile in presave a questo link – è il ritratto sonoro di una generazione che cammina senza mappa, disillusa ma mai del tutto arresa. “Per ogni passo avanti, altri tre passi falsi”: la sua scrittura è essenziale, precisa, lirica senza eccessi. E in quella semplicità si annida una potenza rara.
“Qui chi si ferma è perduto, e chi si perde resta indietro”: la canzone si aggrappa a questo paradosso come a una corda tesa tra l’ansia e la speranza. Ma è proprio nel fermarsi che l’artista trova la chiave: “Fermarmi è stato il mio salto nel vuoto”, afferma, e in quel vuoto costruisce una nuova partenza.
Il suono di JVLIA è in divenire, come l’identità che racconta: acustico e digitale, intimo e aperto, sempre fedele all’emozione. Non c’è artificio, né quelle inflessioni compiaciute che vestono le canzoni come maschere: qui ogni nota respira verità.. “VAGO” non è solo l’inizio di un percorso musicale: è una dichiarazione esistenziale, il primo battito di un cuore che, finalmente, ha smesso di rincorrere per iniziare a sentire.

JVLIA (@jvlia.ig) • Foto e video di Instagram
JVLIA, all’anagrafe Giulia de Gregorio, è un’artista romana classe 1994, nata a Paola (CS). Fin da bambina coltiva una passione viscerale per la musica, nutrendosi di ascolti che spaziano dal punk-rock al pop, dal soul all’elettronica. A soli 16 anni muove i primi passi con una band, scrivendo e cantando in inglese: un’esperienza fondativa che plasma il suo primo approccio al suono e alla scrittura.
Col tempo, il rigore spigoloso del punk cede il passo a una ricerca più ampia e consapevole. “Ho attraversato la fine di tante cose, e nel momento in cui pensavo di aver perso tutto, ho cominciato a ritrovare me stessa. Questo è un nuovo inizio”, racconta. Ed è proprio da quel vuoto che nasce la voce autentica di JVLIA, una voce che oggi si affida all’italiano per raccontarsi senza filtri, con intimità e coraggio.
Scrive e canta sia in inglese che in italiano, esplorando le molteplici sfumature della propria identità artistica. Nei suoi live, si presenta con essenzialità: sola, chitarra alla mano, lasciando che voce e silenzio dialoghino in maniera sincera con chi ascolta.
I suoi testi sono attraversati da temi universali: smarrimento, cambiamento, desiderio di rinascita. Una malinconia luminosa, mai sterile, che si mescola a una speranza costante. JVLIA non si lascia rinchiudere in un genere, ma si affida alle emozioni come unico faro creativo. Il suo suono è vivo, mutevole, in bilico tra l’acustico e l’elettronico, tra il pop e la parola nuda. Questo progetto rappresenta per lei non solo un debutto, ma una vera e propria rinascita artistica: un cammino in divenire, tracciato passo dopo passo.