C’è un momento in cui tutto si spegne e l’unico suono che rimane è quello del nostro respiro. “Ombre”, il nuovo brano di Emanuele Bono, nasce proprio lì: nel silenzio che precede la rinascita, nello spazio incerto in cui la malinconia diventa linguaggio. In uscita il 18 luglio per Honiro Label, il brano è un invito ad abbracciare le zone grigie di noi stessi, quelle che spesso evitiamo, ma che contengono la chiave per tornare alla luce.
Dopo anni di produzione musicale per altri artisti, Bono torna alla sua prima grande passione: il pianoforte. Ed è proprio da lì che parte la sua nuova esplorazione artistica: con un suono classico ma intriso di modernità, sospeso tra jazz, ambient ed emotività pura. “Ombre” si muove tra nostalgia e speranza, come un equilibrio fragile tra ciò che ci trattiene e ciò che ci spinge oltre.
“Attraverso le ombre possiamo ritrovare anche la luce” – racconta l’artista – “ho cercato di evocare quel momento catartico in cui si inizia a risalire.”
Emanuele Bono ha iniziato a suonare giovanissimo, sostenuto dalla famiglia e da insegnanti che ne hanno riconosciuto la sensibilità. Si forma alla St. Louis di Roma, specializzandosi in jazz e collaborando con artisti del calibro di Tullio De Piscopo, Roy Paci, Diodato e Piotta. Oggi, con “Ombre”, sceglie di raccontarsi in prima persona, senza filtri, affidando al pianoforte una narrazione profonda e sincera.
“Ombre” è una canzone da ascoltare in punta di piedi, quando il mondo tace e il buio sembra troppo. È proprio lì che può arrivare la luce.


