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Cultura e Sport sono veicoli comunicativi universali che possono sensibilizzare le coscienze verso la ricerca del dialogo, verso la Pace, con un confronto anche duro, ma nel nome del rispetto: “battere senza abbattere”

La competizione è un elemento biologico, vitale, fa parte della natura del pianeta e dell’uomo. Nell’antica Grecia nacque la dialettica, l’arte del dialogo, un confronto anche acceso tra idee diverse da cui ne consegue un’evoluzione positiva della situazione. Nelle discipline sportive, nella boxe su tutte, si lotta con forza, si combatte, si cerca in ogni modo di sconfiggere il rivale, ma alla fine ci si abbraccia.

Gli avversari esistono ed è legittimo impegnarsi per batterli, per la propria affermazione, seguendo i propri princìpi, ma c’è una discriminante da cui non si può prescindere: il rispetto. È questo che fa la differenza tra uno scontro costruttivo e uno distruttivo: la volontà di vincere senza umiliare, senza uccidere. Battere senza abbattere. La guerra non è naturale, non è biologica, non è sana competizione, non è dialettica, la guerra è morte senza senso.

Arrivare alla Pace è un percorso di consapevolezza molto difficile, perché necessita proprio di saper distinguere tra ciò che è necessario e ciò che è inutile, tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, tra difesa e attacco, tra ciò che è umano e ciò che è disumano.

In questo scenario l’Arte e lo Sport hanno un ruolo fondamentale perché avvalendosi di un linguaggio universale sono in grado di parlare a tutti. La Musica soprattutto arriva dritta al cuore delle persone, senza filtri, e facendo vibrare le nostre corde emotive è capace di farci riflettere attraverso messaggi semplici, in grado di sviluppare la nostra sensibilità emotiva e la nostra consapevolezza civica.

Video Mai più guerrehttps://www.samigo.com/2025/09/17/mai-piu-guerre/
I disegni sono di Sergio Anelli.

Il concept album di Igor Nogarotto LA VOCE DEL SERVO è scritto e costruito in questa ottica: il Servo (metaforicamente le persone comuni) nonostante le difficoltà quotidiane, canzone dopo canzone, matura la coscienza di sé e dei suoi obiettivi.

In questo percorso sonoro motivazionale, il Servo, nato in un contesto problematico di babygang dove tutto faceva pensare che avrebbe avuto un’esistenza criminale, attraverso la boxe, con sacrificio e disciplina, trova la strada per riscattarsi. La sua è una vita in cui le sue armi non uccidono, perché il suo è un arsenale di valori: “La vera rivoluzione è la Cultura: Mai più guerre“.

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