A 6 anni di distanza dall’ultimo lavoro discografico e poco tempo dopo la vittoria del prestigioso Premio César per la colonna sonora di Le Règne Animal, esce oggi La notte, nuovo brano di Andrea Laszlo De Simone che anticipa l’attesissimo nuovo disco di inediti dal titolo Una Lunghissima Ombra, in uscita dopo l’estate per 42 Records.
La notte è disponibile su tutte le piattaforme digitali al link: https://alds.lnk.to/Lanotte
“La notte è una delle canzoni più giocose dell’album, ma anche lei proietta le sue ombre. È il desiderio di innamorarsi nuovamente della vita, di svincolarsi per una notte dalle sofferenze e dai timori. Di notte le ombre vogliono sentirsi libere” scrive Laszlo a proposito di un brano che inizia leggero fra pianoforte e archi, in un’atmosfera dannatamente romantica e con una lontana eco di Moon River, prima di aprirsi con precisa armonia alle percussioni, ai suadenti cori femminili e al canto retrò, avvolto dai fiati.
Il brano è accompagnato da un poetico lyric video girato dallo stesso Andrea, un quadro in movimento che mostra una notte vitale, seppur malinconica, che inizia a dissolversi quando appaiono le prime luci dell’alba. È La notte respirata e vissuta da quegli artisti che possiedono una sensibilità rara e preziosa.
Guardalo qui: https://youtu.be/rDLRcZpEUPs
Alla soglia dei suoi primi 40 anni, Laszlo canta una notte rarefatta come se fosse raffigurata in un quadro impressionista. Una notte di transizione umana, esistenziale. Una notte che si riappropria del Desiderio, che respira di libertà, di rinnovamento, di amore. Per tenere a bada, almeno momentaneamente, quelle ombre che comunque non si possono eliminare, perché fanno ineluttabilmente parte della vita.
Forse non è dunque un caso che Una Lunghissima Ombra sia il titolo del nuovo progetto artistico di Andrea Laszlo De Simone, che è un album ma anche un’opera video – comparsa online all’improvviso, la notte del 12 maggio a questo link – che racchiude lo sguardo e le parole dell’artista torinese. Un poema visivo fatto di frammenti di (iper)realtà, di elementi naturali e di paesaggi urbani. Un susseguirsi di epifanie, fra fuoco e nebbia, riflessioni che si fanno immagine e prendono vita. Amore e dolore. Coscienza e materia. Tempo che scorre, ciclico.
Un progetto in due opere che Laszlo introduce così: “Una Lunghissima Ombra sono le emozioni intrusive. Pensieri, immagini, ricordi che invadono la mente all’improvviso e che ci isolano dalla realtà. Dubbi, desideri, errori, ansie, sensi di colpa. Credo che sia capitato a chiunque di ritrovarsi in quella bolla che si crea quando i pensieri ci attraversano e ci ritroviamo assorti nell’inconscio, nella latente ma costante ricerca del senso delle cose. Il tempo è una lunghissima ombra, così come anche la morte e l’amore. Lo è la guerra, la paura, l’ingiustizia e oggi più che mai anche il futuro.”
