La band dei Fattore Rurale ritorna con “Codardo”, un singolo che sfida l’egocentrismo contemporaneo e la superficialità della sincerità imposta. La canzone invita a riflettere sull’importanza dell’empatia e sulla complessità della verità nell’era digitale. Per loro la musica è un’esperienza che attraversa generazioni, mantenendo vivo il fuoco della passione e dell’autenticità. Con “Codardo”, esplorano tematiche profonde con la consueta intensità che li contraddistingue.
Con il nuovo album “EMILIA COWBOY” in uscita il 28 novembre 2025, il gruppo promette un viaggio musicale che va oltre i confini geografici, portando il loro messaggio emotivo a un pubblico sempre più ampio.
Ci racconti com’è nato il vostro amore per la musica…
Tutti noi del Fattore Rurale, siamo sempre e da sempre attraversati dalla musica. Non c’è stato un fatto scatenate o forse sì, non importa. Quello che è davvero importante è che dopo anni siamo ancora qui a suonare e ad ascoltare musica con lo stesso fuoco che avevamo in passato, questo significa che è una passione reale.
Qual è stato il momento più importante o gratificante della vostra carriera musicale finora?
Siamo persone semplici, ti dico che il poter suonare in tutta Italia è già più di quello che ci aspettavamo. Il momento che ci ha reso tutti, felici per un attimo, è stato l’ultimo concerto in Austria. C’erano persone che parlavano un’altra lingua, eppure urlavano con noi e capivano quello che stavamo dicendo. Li è stato bello.
Volete raccontarci di cosa parla il vostro nuovo singolo?
Nasce da una critica all’egocentrismo dell’essere umano. Viviamo in un’epoca dove la televisione, le radio e il cinema ci vuole inculcare il messaggio che, bisogna assolutamente dire la verità e chi non lo fa è un mostro. “Codardo” riflette su quanto sia pesante la verità, da vomitare o da tenersi dentro, perché non tutte le persone sono pronte a sentirla. Questa canzone ci dice senza troppi fronzoli che un essere umano deve essere in grado di empatizzare con un suo simile e capire o no se è il caso di essere sinceri o di tenersi dentro la verità e il dolore che essa provoca; evitando di usare la trappola della sincerità solo per scaricarsi la coscienza.
Volete spiegare ai nostri lettori com’è nata l’idea della cover?
Questa è una bella domanda. Non siamo cowboys parliamoci chiaro, viviamo a Piacenza, ma l’immaginario è lo stesso, solo che ha sfumature diverse. Il modo di vivere e di affrontare i giorni nella periferia è molto vicino al modo di vivere oltreoceano. Appena ho visto la foto di Paolo Veneziani ho pensato subito dovesse essere la cover del disco.
Quanto è importante per voi trasmettere emozioni al pubblico?
È tutto! Con la nostra musica vogliamo dare voce alle debolezze dell’essere umano, all’amore più animalesco e sincero, alle paure ataviche che ci rendono tutti schiavi e carnefici di noi stessi. Abbiamo il solo scopo di divulgare un messaggio ben preciso. Il Fattore Rurale non lascia spazio alle menzogne e con le nostre parole cerchiamo di trovare i nostri simili per custodire in eterno le loro urla. Vogliamo urlare al mondo che è inutile scappare dalla propria natura e che solo l’accettazione dei propri peccati potrà rendere le persone libere.
Avete già in programma un album?
Abbiamo all’attivo un EP chiamato LIVIDI di quattro canzoni, due doppi singoli MORSI e LOUISIANA, che a loro volta contengono due brani ciascuno. Nel 2023 è uscito il nostro primo album “RACCOLGO LA NOTTE”. “Codardo” è la sesta traccia del nostro secondo album “EMILIA COWBOY” che uscirà il 28 novembre del 2025.


