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In questo mondo dicono di noi il peggio, ma quando oltrepasseremo il varco saran pronti a porci fiori in mano

Così esordisce, diretto e senza filtri, il nuovo singolo dei Treccani, “La Mannaia”.

Nel brano prende forma una delle contraddizioni più crudeli del nostro tempo: il valore delle persone viene riconosciuto solo dopo, quando ormai è troppo tardi per farlo arrivare davvero. “Non puoi darmi ora fiori mentre vivo?” diventa allora una frase-manifesto, una richiesta di rispetto e presenza nel momento in cui conta veramente: qui ed ora.

Il “varco” oltre il quale arrivano i fiori si trasforma in una metafora potente del punto di non ritorno, un confine tra ciò che poteva essere e ciò che non sarà più. “La Mannaia” parla a chi si è sentito invisibile, ignorato o sottovalutato, e lo fa con la delicatezza ferita delle ballad alternative rock, tra echi di Afterhours e Marlene Kuntz.

Una canzone che è insieme denuncia e speranza: una voce che invita a riconoscere il valore umano prima che sia sepolto, a cambiare il modo – e il mondo – in cui scegliamo di onorare la vita.

 

TRECCANI sono Alessio Capatti (basso e voce), Luca Spataro (chitarra e voce) e Alessandro Fedele (batteria).

Nati nel 2018, si muovono tra la poesia cruda dei Marlene Kuntz e le visioni disturbanti dei Teatro degli Orrori.

Dopo un primo EP omonimo registrato nel 2019 al Twilight Studio, collaborano con la scena milanese e torinese (Scatti Vorticosi, Orsi Studio).

Nel 2024 tornano in studio con Fabio Pietro Intraina (Trai Studio, Inzago) per registrare quattro nuovi brani e  a fine anno firmano con Sorry Mom! per l’uscita dei nuovi singoli.

ASCOLTA “LA MANNAIA”!

 

 

https://orcd.co/treccani-lamannaia

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