La nuova pubblicazione di Isabella Turso ha origine dal progetto precedente, The Never Ending Now (2024), ideato insieme al poeta/performer californiano IN-Q (alias Adam Schmalholz). In questo nuovo lavoro “Instrumentals”, Turso propone nove brani completamente strumentali — intitolati Dreams, Growth, Acceptance, Sadness, Fear, Happiness, Life, Love, The Never Ending Now — che costituiscono un’esperienza di ascolto meditativo, puramente musicale, dove l’elemento vocale di IN-Q viene rimosso per lasciare spazio completo al suo pianoforte, alla tessitura sonora e al discorso emotivo. Turso dichiara che l’intento è «trasformare l’album scritto in collaborazione in un’esperienza sonora pura, intima e universale allo stesso tempo». In altre parole, l’album sembra voler condurre l’ascoltatore in un viaggio interiore attraverso stati d’animo – dalla crescita all’accettazione, dalla tristezza alla felicità – fino a «abitare il proprio presente» (il “now” del titolo). Dal punto di vista tecnico, è registrato a Milano presso il Core-T-Zone Studio di Diego Maggi, con la partecipazione — in alcune tracce originali — di violino, violoncello, sintetizzatori e chitarre, sebbene nella versione strumentale ci sia riduzione all’essenziale. Musicalmente, il lavoro si inserisce nel filone della “classical contempory” o “neoclassical piano solo” ma con aperture verso il minimalismo, l’atmosfera cinematica, e un sentire intimista che privilegia la calma, il respiro e l’emotività gentile della tastiera. La scrittura pianistica di Turso è nitida, limpida, con tocchi melodici che emergono dallo sfondo e momenti di senso riflessivo, più che virtuosi nel senso tecnico-eclatante. Ciò contribuisce a creare una musica che non urla, ma invita all’ascolto, all’interiorizzazione. Le tracce portano titoli che parlano da soli – Sadness, Fear, Happiness – e questo crea una struttura quasi concettuale: ogni pezzo è un “capitolo emozionale”, un passo del viaggio. In questo senso, l’album diventa una sorta di colonna sonora interiore per l’ascoltatore, e per la stessa Turso una nuova significativa tappa di una carriera segnata coerenza, ambiente sonore di forte personalità e indiscussa padronanza dello strumento.


