AMALFITANO
SABATO 17 GENNAIO 2026
sPAZIO211 – VIA F. CIGNA 211, TORINO
DOORS H 21
BIGLIETTO IN PREVENDITA EU 15
PREVENDITE ATTIVE SU TICKETONE
https://www.ticketone.it/en/event/amalfitano-spazio-211-20811258
È disponibile da venerdì 24 ottobre “Sono morto x 15 giorni ma sono tornato perché l’amore è”, il nuovo progetto discografico del cantautore Amalfitano. Un disco che parla di fine, ma non in modo triste.
Amalfitano, già voce dei Joe Victor, torna con un album che attraversa dodici brani in bilico tra cantautorato italiano, rock alternativo e influenze folk americane. Dentro ci sono relazioni, città che finiscono, visioni del mondo che si disfano e si ricompongono, sempre intorno a un unico centro: l’amore, visto come forza che cambia tutto, anche il dolore.
Il suono mescola chitarre e synth, poesia e quotidiano. Mille volte sì, AZZURRISSIMO, Siamo tutti cattivi e Aznavour sono solo alcuni dei pezzi che costruiscono questo racconto: personale ma mai chiuso, attraversato da riferimenti letterari e immagini oniriche.
Gabriele Mencacci Amalfitano, in arte Amalfitano è un cantautore e musicista nato e cresciuto tra Roma, Cortina D’Ampezzo e Londra. Già voce e chitarra dei Joe Victor, pubblica gli album “Il Disco di Palermo” (2022) e “Tienimi la mano, Diva!” (2024). Nella sua musica attraversa paesi invisibili e amori senza freni, raccontando storie turbolente, notti devastanti e spesso al limite dell’assurdo, trasportate in parole e ritornelli da cantare. Ruvido e sincero, possiede un’anima rock n’roll e un cantautorato assolutamente italiano. I suoi dischi sono il risultato di una grande ricerca musicale in cui il rock anglo-americano degli anni ’70 e quello alternativo degli ’80/’90 si fondono a servizio della vocalità di Gabriele, potente e viscerale. Artista poliedrico, negli anni si è dedicato a musica, scrittura e arte. Produce infatti quadri e disegni che ha anche esposto in una mostra personale a Roma nel 2019 con il nome d’arte Zin Suddu, incentrata sul tema dell’antidiluviano nell’immaginario artistico. Dal 2020 inizia la collaborazione con Laterza Editori per lo spettacolo “Mystery Train” insieme all’americanista Alessandro Portelli, un viaggio nell’immaginario americano che ripercorre il rapporto dell’America con la modernità attraverso la storia dei treni e la rivoluzione industriale, tra racconti, poesie e canzoni del folk americano.
SHAWN JAMES (USA)
GIOVEDÌ 12 MARZO 2026
sPAZIO211 – VIA F. CIGNA 211, TORINO
DOORS H 21
BIGLIETTO IN PREVENDITA EU 25 + DDP
PREVENDITE ATTIVE SU TICKETONE DALLE 11 DI VENERDÌ 31 OTTOBRE 2025
SARANNO DISPONIBILI ANCHE SPECIALI PACCHETTI VIP MEET&GREET
https://www.ticketone.it/en/event/shawn-james-spazio-211-20872691
Shawn James: una delle voci più autentiche e riconoscibili del panorama folk contemporaneo.
Nato a Chicago da genitori greci, Shawn James inizia la sua carriera come sound engineer in uno studio di Nashville. Nel 2012 si trasferisce a Fayetteville, Arkansas, dove fa il busker e si esibisce in alcuni locali mentre registra nella sua camera da letto il suo primo album, Shadows. Nel 2013 inizia a lavorare con la sua backing band, The Shapeshifters, con la quale negli anni pubblica cinque album, oltre a tre lavori da solista e un live. Nel 2015 il video della sua cover di “American Hearts” di A. A. Bondy diventa virale su Reddit, ma il vero successo arriva nel 2016, quando il trailer del videogame The Last of Us Part II presenta una cover della sua “Through The Valley” interpretata da Ellie.
Nel 2023 pubblica l’album Honor & Vengeance, seguito nel 2024 dalla versione deluxe, con nuovi arrangiamenti e versioni live. Negli ultimi anni rilascia vari singoli tra cui “Like a Stone”, “Pendulum Swing” e il più recente “It’s Alright”, confermandosi una delle voci più autentiche e riconoscibili del panorama folk contemporaneo.
Tra i suoi riferimenti cita Tom Waits – di cui dice «Ha un’impeccabile etica ‘niente stronzate’» – e cantanti soul come Otis Redding, Sam Cooke e Bill Withers, oltre alle icone del vecchio blues che l’hanno ispirato, e spiega che «Non se la tiravano per quello che facevano, non si mettevano su un piedistallo. Vorrei che la mia musica fosse rispettata, ma continuerò a sedermi al bancone del bar a bere una birra con te. Il mio obiettivo è fare musica che sopporti la prova del tempo.»


