Da Tony Esposito a Giulia Mei, da Giovanni Segreti Bruno a Roberta Giallo sono tantissimi gli artisti ed artiste indipendenti che hanno aderito all’appello “Una voce per Gaza”. Di fronte alla tragedia che sta devastando la Striscia di Gaza, Voci per la Libertà, Amnesty International, EdicolAcustica e il Meeting degli Indipendenti hanno lanciato questa iniziativa per realizzare all’interno della trentesima edizione del MEI di Faenza, una vera e propria maratona di solidarietà artistica.
In piazza Nenni a Faenza, sabato 4 ottobre dalle 18 alle 21 e domenica 5 dalle 11 alle 13, nel corner di EdicolAcustica si alterneranno decine di artisti per dare il proprio contributo con: musica, poesie, letture, riflessioni, testimonianze. Un palco libero per trasformare arte e parole in un appello corale per la giustizia e i diritti umani.
Ecco tutte le adesioni in ordine alfabetico: 21 grammi, Aphrodys, Argento Vivo, Capabrò, Cecilia Baliva Trio, Cenere, Daniele Sarno, Diorhà, Dirlinger, Dlemma, Donato Capuano, Fabio Messieri, Giovanni Segreti Bruno, Giulia Mei, Giulia Vestri, Gloria Galassi, iBerlino, Jade, Jenco, Lasersight, Maitea, Mind Cats, Marianna Alè, Massimo Francescon Band, Napodano, Paolo Karim, Pengiun, Puma, Wondo, Renato Franchi, Roberta Giallo, Samsara, Simone Galassi, Stefano Ardenghi, Tizio Bononcini, Tony Esposito, e tanti altri che si stanno aggiungendo.
Sabato 4 ottobre, oltre a questa iniziativa specifica, anche sul palco principale di Piazza del Popolo risuonerà l’appello a favore della popolazione Palestinese con le esibizioni di Tony Esposito (Premio MEI Musica per la Pace), Giulia Mei (Premio Giovani del MEI) e Giovanni Segreti Bruno (Premio Amnesty Emergenti di Voci per la libertà).
L’evento sarà il megafono di un grido d’allarme che non può più essere più ignorato. Sottolineano gli organizzatori: “Due anni di assedio, bombe, fame, sfollamenti. Due anni di genocidio portato avanti da Israele nei confronti della popolazione palestinese. Due anni di silenzio complice. La Striscia di Gaza è stata devastata sotto gli occhi del mondo: scuole distrutte, ospedali bombardati, quartieri cancellati, infrastrutture civili colpite, famiglie intere sterminate. Due anni di migliaia di morti, un’intera popolazione sfiancata e intere città rase al suolo. L’Unione europea e i suoi stati membri sono tenuti a proibire qualsiasi attività commerciale o forma di investimento che possa alimentare tali gravi violazioni. Ogni giorno di inattività da parte dell’Unione europea accresce il pericolo di una complicità con le azioni di Israele”.
Le richieste sono:
- la cessazione immediata del genocidio nella Striscia di Gaza e l’avvio di indagini internazionali indipendenti sotto l’egida delle Nazioni Unite e della Corte penale internazionale;la fine dell’occupazione militare e del blocco illegale sulla Striscia di Gaza;
- la fine del sistema di apartheid israeliano;
- lo stop immediato alla vendita di armi, munizioni e sistemi a duplice uso da parte dell’Italia e dell’Unione europea verso Israele, come previsto dal Trattato sul commercio di armi, dalla legge 185/90 e dai principi di diritto internazionale.