Con il loro primo album The Boarding, i Moondome intrecciano il macrocosmo e il microcosmo, l’infinitamente grande e l’intimamente umano, trasformando la musica in un’esperienza che oscilla tra profondità marine e spazi siderali. Le loro sonorità uniscono la libertà visionaria del prog anni ’70 con l’impatto emotivo dell’alternative metal anni ’90, fondendo sperimentazione e visceralità. In questa intervista la band racconta la nascita del disco, l’importanza dell’improvvisazione e la scelta della megattera come simbolo guida del loro viaggio artistico.
Intervista
In The Boarding unite macrocosmo e microcosmo, l’infinitamente grande e l’intimamente umano: qual è stato il momento in cui avete capito che questo dualismo sarebbe diventato il cuore del vostro primo album?
In realtà non è una cosa che abbiamo capito in un momento specifico. È semplicemente venuto spontaneo, le parole sono concepite da dentro e sentivamo di dover affrontare certe tematiche care a tutti.
Le vostre sonorità mescolano la libertà visionaria del prog anni ’70 con l’impatto emotivo dell’alternative metal anni ’90: come convivono, nel vostro processo creativo, la sperimentazione “spaziale” e l’istinto più viscerale?
C’è da dire che i nostri background sono molto differenti, ma riusciamo comunque a trovare un equilibrio nel nostro modo di comporre. Crediamo che questo sia il motivo per il quale riusciamo a mescolare queste influenze.
Il singolo Bittersweet nasce da una jam session: quanto conta l’improvvisazione nel vostro modo di scrivere musica e quanto invece la rifinitura in studio per dare forma definitiva ai brani?
Dall’improvvisazione nascono le idee e da quest’ultime i brani stessi. Improvvisare è la base del nostro processo creativo. Quando entriamo in studio è perché siamo convinti di ciò che abbiamo creato e pronti ad incidere i frutti del nostro lavoro.
The Boarding è presentato come un viaggio tra abissi, universo e psiche umana: se doveste scegliere un’unica immagine o simbolo per rappresentare questo viaggio, quale sarebbe e perché?
Un’immagine/simbolo per noi è la megattera, perché proprio lei è simbolo di un viaggio che oscilla tra gli abissi marini e la superficie. Ed è questo che pensiamo della nostra musica: un viaggio tra introspezione e macrocosmo. Per questo abbiamo scelto proprio la megattera come soggetto principale della copertina del nostro album!


