Con “Il Ballo della Rabbia”, Nico Del Greco offre uno sguardo profondo nel cuore della frustrazione umana. Il brano si distingue per la sua combinazione di energia indie rock e liriche che sfidano lo status quo. Attraverso questa nuova uscita, l’artista continua a dimostrare la sua abilità nel trasformare emozioni complesse in musica potente, offrendo un’esperienza che promette di scuotere e ispirare.
Ci racconti com’è nato il tuo amore per la musica…
Cantavo già da bambino: la musica è sempre stata la mia compagna di viaggio e il mio modo di dire cose che a parole non uscivano. Poi è arrivata la scrittura, lo studio, le esibizioni dal vivo e un approccio alla musica più professionale. Ma lavoro a parte, scrivere é da sempre la mia terapia gratuita.
Qual è stato il momento più importante o gratificante della tua carriera musicale finora?
Sicuramente laurearmi in Musica ha dato forma e concretezza a ciò che già pensavo di conoscere. Mi ha reso più consapevole e preparato. Poi trovarmi all’estero come artista e direttore artistico in Grecia, o facendo serate a Londra: lì ho capito davvero che la musica può unire culture e persone diverse.
Vuoi raccontarci di cosa parla il tuo nuovo singolo?
Il Ballo della Rabbia parla di trasformare la rabbia in energia, di urlarla e ballarla invece di nasconderla. La rabbia è spesso considerata un sentimento da reprimere e da non mostrare, ma io credo che abbia bisogno dello stesso spazio che diamo agli altri sentimenti. Se è ok essere tristi, o felici, allora deve essere ok essere arrabbiati. Non volevo farne un dramma, ma un ballo. Da qui: Il Ballo della Rabbia.
Vuoi spiegare ai nostri lettori com’è nata l’idea della cover?
Volevo un’immagine che fosse diretta quanto il brano: cruda, senza troppi fronzoli, proprio come la canzone.
Quanto è importante per te trasmettere emozioni al pubblico?
È tutto. Senza emozione la musica non ha senso: voglio che chi ascolta si senta partecipe, non spettatore. Io ci metto la storia, e la gioia più grande per me è la realizzazione che la mia storia non è solo la mia. E così la musica diventa un ponte per connettere lo scrittore al lettore, il cantante all’ascoltatore.
Hai già in programma altri brani o hai pensato ad un album?
Sto lavorando all’uscita di nuove storie. Ci sarà anche una collaborazione speciale in uno dei pezzi che farò uscire. Diciamo che ho tanta voglia di sporcarmi le mani.