Tornano gli appuntamenti della rassegna organizzata dall’associazione
culturale Secondo Maggio. Tra i musicisti coinvolti spiccano i nomi
di Mauro Ottolini, Giovanni Falzone, Tino Tracanna, Florian Arbenz,
Alessandro Solbiati, Simone Pedroni, Natalia Benedetti e Guido Arbonelli
La XXXI edizione dell’Atelier Musicale, la rassegna di jazz e classica
contemporanea organizzata dall’associazione culturale Secondo Maggio, scatterà sabato
20 settembre alla Camera del Lavoro di Milano e presenterà ancora una volta una varietà
progettuale di grande interesse, nella quale le proposte non sono in linea con l’abituale
programmazione concertistica sia nell’ambito jazzistico sia in quello eurocolto.
Molti dei concerti della nuova stagione, poi, sono in prima esecuzione (assoluta o
milanese) ed evidenziano il senso di una filosofia propositiva che intende offrire al
pubblico del capoluogo lombardo qualcosa che difficilmente potrebbe ascoltare altrove,
in linea con l’idea che le vere operazioni culturali sono quelle che realizzano ciò che
manca e non ripetono qualcosa di già esistente. Inoltre, la tanto apprezzata quanto rara
formula della rassegna, che integra i concerti con dettagliati, ma agili, programmi di sala
e brevi guide all’ascolto introduttive, contribuisce non solo all’educazione estetica del
pubblico, ma forma una platea attenta, ricettiva e apprezzata enormemente da tutti i
musicisti che, nell’arco dei decenni, si sono alternati sul palcoscenico dell’auditorium Di
Vittorio. Anche l’orario pomeridiano delle 17.30 si è rivelato, nella sua applicazione più
che trentennale, un modo di promuovere i concerti presso un pubblico non abituato alla
frequentazione serale dei teatri e degli auditorium, svolgendo un ruolo socialmente utile
e, generalmente, poco praticato.
Il programma della XXXI edizione si configura con la consueta e ampia articolazione
progettuale, con performance che intrecciano il mondo jazzistico e quello eurocolto,
come nel nel caso di Oscar Del Barba e Tino Tracanna, mentre altre evidenziano una
concezione jazzistica prettamente europea, come l’apertura, sabato 20 settembre, con
Claudio Fasoli, oppure presentano originali mix di mondi musicali, ben evidenti nei
concerti di Mauro Ottolini e Giovanni Falzone, portatori di incroci con il rap, il funky e le
musiche provenienti da vasti universi sonori. Non mancano poi i consueti e importanti
omaggi, a partire da quello per il compianto Emilio Soana, scomparso lo scorso gennaio,
che intorno a Enrico Intra riunisce grandi musicisti che hanno tante volte suonato con lui;
quello a Miles Davis da parte di Marco Mariani, tra i primi a ricordare il centenario della
nascita del grande artista africano americano, e, infine, il trombone summit, tributo a due
trombonisti del valore di Jay Jay Johnson e dell’italiano Marcello Rosa.
Il jazz internazionale è rappresentato dal singolare trio svizzero-anglo-brasiliano del
batterista Florian Arbenz, mentre la linea verde dal formidabile quartetto del sassofonista
Lorenzo Simoni, che fonda le sue radici nel mondo di Ornette Coleman ma anche nel jazz
contemporaneo più avanzato. Lo sguardo ai giovani, la loro valorizzazione, è da sempre
un elemento centrale della rassegna ed è presente in quasi tutti i concerti,
coerentemente a quanto fatto sin dalla prima edizione dell’Atelier.
L’originalità dei programmi investe anche il campo classico, con il progetto Pasolini di
Alessandro Solbiati, il singolare recital di una nuova vedette del pianoforte quale Simone
Pedroni, oltre alla ricognizione del sempre troppo poco eseguito mondo musicale
statunitense da parte dell’Ensemble Garbarino. Completano il quadro lo sguardo ai
giovani talenti come la violinista Jingzhi Zhang e il Trio Bedrich e il curioso incontro di
due grandi virtuosi del clarinetto odierno quali Natalia Benedetti e Guido Arbonelli. Nel
complesso, si tratta di una stagione in grado di far incontrare pubblici diversi, ma
ugualmente animati dall’amore per la musica vista in tutte le sue declinazioni.
Superata la boa del trentennale, l’Atelier Musicale inizia la sua nuova stagione sabato 20
settembre (inizio live ore 17.30, ingresso 10 euro con tessera associativa) con l’esibizione
di Claudio Fasoli, maestro assoluto di una visione europea e progettuale del jazz, artista
dalla precisa linea compositiva e performativa, che è stato presente in diverse edizioni
della rassegna, portando sempre un contributo di originalità e alta qualità espressiva.
Stavolta torna con il Next Quartet, che dirige da più di quattro anni e con cui è già stato
presente nella rassegna tre anni fa: è un gruppo costituito da musicisti che, com’è usuale
nel mondo musicale di Fasoli, sono funzionali alla realizzazione dell’odierno pensiero
artistico del leader. Si tratta di strumentisti di grande duttilità, a cominciare dal chitarrista
Simone Massaron, in grado di sfruttare tutta la gamma timbrica del suo strumento e di
utilizzare efficacemente l’elettronica, dimostrando altresì un’ampia padronanza linguistica
che spazia lungo la storia del jazz e non solo. La stessa ricchezza di tratto la troviamo in
Tito Mangialajo Rantzer che, come tutti i contrabbassisti con cui Fasoli ha suonato,
riveste un ruolo centrale nella sua musica, muovendosi in molteplici direzioni. Infine,
Stefano Grasso è un batterista capace di lavorare coloristicamente sul ritmo, inserendosi
pienamente “dentro” la musica. Con loro Fasoli proporrà le sue composizioni, in cui
emergono sia un magistrale uso dello spazio sonoro, sia la sinteticità dei temi, le cui
cellule sono cesellate con estrema cura e creano paesaggi sonori originali e ben definiti. I
brani scelti sono quasi tutti tratti dall’ultimo album del sassofonista, intitolato Hasard
(registrato nel 2024 e pubblicato da Abeat Records). A questi si aggiungono un paio di
temi scelti dai due precedenti cd del gruppo: Ambush e Next (quest’ultimo vincitore del
referendum della critica italiana nel Top Jazz del 2021).
Personaggio che fa parte della storia e dell’attualità del jazz europeo, Claudio Fasoli
vanta una carriera cominciata con la partecipazione al celebre gruppo jazz-rock Perigeo e
proseguita come leader di molteplici formazioni e progetti in cui ha avuto al suo fianco
grandi personalità del jazz nazionale e internazionale: da Franco D’Andrea a Enrico Rava,
da Kenny Wheeler a J.F. Jenny-Clark, da Mick Goodrick ad Antonio Faraò, per citarne
solo alcuni. Il concerto che apre, a Milano, la XXXI edizione dell’Atelier Musicale offre
quindi la possibilità di ascoltare una formazione tra le più interessanti della scena
jazzistica italiana ed europea.
ATELIER MUSICALE- XXXI stagione
Dal 20 settembre 2025 al 7 marzo 2026
Dove: Auditorium Di Vittorio della Camera del Lavoro, corso di Porta Vittoria 43, 20122
Milano.
Inizio concerti: ore 17.30.
Ingresso: 10 euro con tessera ordinaria (5 euro) o di sostegno (10 euro).
Abbonamento stagionale: 80 euro.
Online: www.secondomaggio.org
Per informazioni: 3483591215; email: secondomaggio@alice.it; eury@iol.it
Direzione e coordinamento artistico: Giuseppe Garbarino e Maurizio Franco.
Introduzione ai concerti a cura di Maurizio Franco.
Organizzazione: associazione culturale Secondo Maggio.
Presidente: Gianni Bombaci; vicepresidente: Enrico Intra