Retrophil torna sulla scena con “Tormentone OssesTivo”, disponibile dal 25 luglio su tutte le piattaforme digitali, e lo fa con un colpo di genio: un titolo che è già tutto un programma. Un gioco di parole che svela da subito il doppio fondo del brano: sì, è un tormentone, ma con qualcosa in più. O meglio: con qualcosa di vero.
Il pezzo, pur indossando il costume da bagno del tipico singolo estivo, ha un’anima più profonda. Il beat è incalzante, il ritornello si pianta in testa con la stessa determinazione di una hit da ombrellone, ma dietro la leggerezza si cela una riflessione pungente sul concetto di successo facile e sulla musica usa e getta.
“Tormentone OssesTivo” è ossessivo nel modo giusto: entra in testa, ti gira dentro, ma lo fa con intelligenza. Retrophil ironizza sui cliché estivi – cocktail, spiagge, amori lampo – per poi ribaltarli con un testo che diverte, sì, ma che sa anche far pensare. Una canzone che si prende gioco del mainstream, pur giocando con le sue stesse regole.
Merito anche degli arrangiamenti di Mauro Spenillo, che riesce a dare corpo e coerenza a una traccia fatta di contrasti: pop ma ricercata, ironica ma sincera, leggera ma mai banale.
E poi c’è quella frase, “Paghi zero”, che racchiude l’essenza dell’intero brano e, forse, della musica usa e getta di oggi: tutto subito, niente che resti. Ma Retrophil dimostra che si può fare diversamente. E ci riesce.
In breve? “Tormentone OssesTivo” è il pezzo che prende in giro l’estate… diventando il suo pezzo più brillante.
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